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gnano periodi fondamentali nelle vicen- forse più dettagliato degli avvenimenti ac-
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de del mondo antico” . caduti intorno al monte Erice nel corso
Con l’avanzata dei Romani in Sicilia, Eri- della prima guerra punica. Se riteniamo
ce da importante centro sacrale assunse il valida l’ipotesi di Kromaier che identifica-
ruolo di fortezza dalla quale i Cartaginesi va il pizzo Argenteria con il promontorio
potevano controllare tutto il territorio an- Egitallo è facile rilevare che le fortificazio-
cora in loro possesso. In questo contesto, ni poste sull’estremità meridionale delle
appare chiara l’azione di Asdrubale del Rocche del Calderaio non possono che
260, che spopola la città e trasferisce gli essere proprio i resti del castello Egitallo
abitanti nel vicino emporio sulla penisola costruito da Giunio nel 249 a.C.
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di Drepana . L’obiettivo dei Cartaginesi A questa fortezza i Romani collegarono
era quindi indirizzato al rafforzamento una lunga trincea con torri, bastioni e la
delle difese lungo la costa occidentale si- presenza di guarnigioni, per meglio con-
ciliana con due fortezze sul mare: Drepa- trollare i punti di passaggio delle antiche
na e Lilibeo, ma anche a trasformare l’a- strade.
bitato di Erice in una vera e propria roc- Ma se la documentazione storica già ci for-
caforte militare. niva alcune indicazioni circa l’ubicazione
L’azione di Giunio, che nel 249 a.C. entra sul versante occidentale della montagna
con il tradimento nel tempio e conquista del campo romano, poco o nulla sappiamo
anche la città, farebbe intuire come il resto a riguardo della postazione cartaginese in
della montagna fosse, fino ad allora, sguar- questa fase. Dai dati archeologici possiamo
nita di qualunque sorveglianza in grado di ipotizzare che i Cartaginesi, dopo la con-
intercettare il drappello di soldati Romani quista romana di Erice, dovettero rifugiar-
che parteciparono alla sortita e che la guar- si lungo la costa a settentrione del monte,
nigione cartaginese controllava soltanto la probabilmente realizzando i campi milita-
città sulla vetta. Queste considerazioni e i ri sul piano di San Matteo e presso l’appro-
dati archeologici rilevati inducono a rite- do di Crocifissello. A tale riguardo ci è di
nere che i siti fortificati posti lungo le pen- aiuto il racconto di Zonara sulla riconqui-
dici dell’Erice si possano datare al breve sta di Cartalone dell’Egitallo, il quale evi-
periodo compreso fra il 249 a.C., quando denzia come l’esercito cartaginese non do-
i Romani si accamparono e fortificarono vesse trovarsi accampato lontano dal mon-
l’Egitallo, e la fine delle ostilità nel 241 te Erice. Pensare che Cartalone potesse sor-
a.C., quando i Cartaginesi lasciarono l’ac- prendere i Romani sull’Egitallo provenen-
campamento sul monte Erice. do direttamente da Drepana appare insen-
Dopo la conquista romana di Erice del sato dato che proprio questo promontorio
249 le fonti storiche ci forniscono precise fu scelto per meglio controllare, dalle pen-
indicazioni; Polibio racconta che: “i Ro- dici del monte Erice, la città di Trapani.
mani collocarono un presidio a mezzaco- L’azione cartaginese non poteva quindi sor-
sta del monte e che facevano severa guar- prendere i Romani se fosse stata condotta
dia alla strada di accesso da Trapani verso da ovest o da sud. I Cartaginesi, infatti, do-
la montagna”; Diodoro aggiunge che Giu- vettero piombare sull’Egitallo provenienti
nio “fortificò l’Egitallo e vi lasciò un presi- dalla costa settentrionale del monte, dato
dio di 800 uomini”. Anche Zonara parla che avevano ancora il controllo di tutto
dell’Egitallo e della sua occupazione mo- questo litorale e lì ritornarono quando i
mentanea del cartaginese Cartalone. Romani riconquistarono la posizione mili-
Dai dati archeologici e topografici fin qui tare soltanto temporaneamente perduta.
esposti, è possibile proporre un quadro I Cartaginesi con la fortezza sul piano di
Antonino Filippi 90