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La ricerca archeologica                  dale. La tecnica utilizzata è quella isodo-
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                               Il settore occidentale del monte Erice   posti senza alcun legante e con l’inseri-
                               Sin dal XVI secolo gli storici ericini indi-  mento di zeppe nei punti dove la pietra
                               carono a mezzacosta del monte, a un mi-  presenta delle concavità; l’apparato mura-
                               glio dall’abitato, l’esistenza di una con-  rio esterno appare così estremamente soli-
                               tromuraglia o trincea che Castronovo co-  do e compatto, adatto a una struttura di-
                               sì descrive: “avendo principio oltre la fon-  fensiva, una fortificazione. Il paramento
                               tana Chiaramusta, continuava dal libec-  interno della struttura non è invece rileva-
                               cio in maestro, e facea capo alla chiesuo-  bile in quanto completamente interrato.
                               la, or diruta, di Santa Maria delle Scale.  Il tratto di muro meglio visibile è quello
                               Si mira fino a dì nostri qua e là un qual-  orientato nord-sud, rilevabile per una ven-
                               che avanzo notabile delle torri o bastite  tina di metri. Questo all’estremità meri-
                               di essa contromuraglia o trincea, special-  dionale si raccorda con un breve tratto
                               mente della prima torre o bastita, più in  orientato NO/SE che presenta dopo circa
                               là di detta fontana, a grossi macigni ri-  6 metri una discontinuità dell’ampiezza
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                               quadrati senza cemento” .                di m 2 per proseguire poi in direzione
                               Le indagini di superficie che ho avuto   NE/SO. La discontinuità fra i due filari
                               modo di effettuare a mezzacosta del mon-  di mura si presenta ricolma dal crollo del-
                               te Erice, nel tratto che va dai ruderi della  le strutture ed è interpretabile come un
                               chiesa di Santa Maria delle Scale, a mon-  accesso attraverso le fortificazioni. Il mu-
                               te del Santuario di Sant’Anna, fino alla  ro NE/SO è visibile solo per circa sei me-
                               fontana Chiaramusta, hanno consentito    tri, in quanto la restante parte è stata di-
                               l’individuazione di una serie di strutture  velta dai lavori di impianto del bosco. Es-
                               che certamente si riferiscono alla contro-  so, successivamente, si orienta verso nord
                               muraglia in questione. È interessante no-  con un muro di dimensioni più piccole e
                               tare come i materiali ceramici rinvenuti  di diversa tecnica costruttiva che si ad-
                               in vari punti della contromuraglia sono  dossa dopo una trentina di metri alle roc-
                               riferibili quasi esclusivamente al III sec.  ce che separano il terrazzo di quota m
                               a.C. e quindi in relazione allo scontro fra  400 dal pianoro posto più a nord alla
                               Romani e Cartaginesi sul monte Erice.    quota di m 440. Il terrazzo doveva proba-
                               Il versante meridionale del monte Erice a  bilmente essere chiuso anche sul lato set-
                               partire dall’area sottostante la cima e fino  tentrionale da una muraglia che è in gran
                               alla propaggine del Pizzo Argenteria pre-  parte interrata e della quale sono rilevabi-
                               senta una serie di balze rocciose che pren-  li solo poche tracce. Un secondo filare di
                               dono il nome di Rocche del Calderaio; in-  mura, più interno alla linea di fortifica-
                               torno alla quota di m 400 gli strapiombi  zione, s’individua appena affiorante in
                               rocciosi racchiudono un piccolo terrazzo  superficie sui lati sud, est e nord.
                               quadrangolare facilmente accessibile sol-  La struttura posta sul terrazzo di quota m
                               tanto da sud-ovest e da nord. Il terrazzo è  410 è chiaramente interpretabile come un
                               attraversato da un’antica strada, la via di  sistema di fortificazioni in posizione di
                               Sant’Anna, che dal Borgo dell’Annunzia-  controllo sullo spartiacque che divide i
                               ta di Trapani sale verso Erice. Sul versante  versanti occidentale e meridionale del
                               sud-ovest del terrazzo, posto a quota m  monte Erice. La muraglia doveva sbarrare
                               410, sono ancora visibili i resti di possen-  l’accesso al monte rappresentato dalla mu-
                               ti opere murarie le cui strutture emergo-  lattiera di Sant’Anna, certamente il per-
                               no in superficie con andamento trapezoi-  corso più breve e più utilizzato per i col-




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