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PIACERE SICILIA|FAVIGNANA                                              TONNI
                                                                           E TONNARE
      INCONTRI DI VIAGGIO
                                                                           Da tempo immemore Trapani dialoga con il mare attraverso la pesca
   IL TERRITORIO                                                               del tonno, un’attività che ha rappresentato uno dei settori più floridi
                                                                           del commercio di questa zona. Le tonnare sono state Trapani per secoli
    Favignana e le Egadi                                                   il luogo dove il commercio si legava alla tradizione ed alla cultura. Dal
                                                                           2006 anche Favignana, una delle più antiche tonnare ha definitivamente
      A 7 miglia dalla costa fra Trapani e Marsala, l’arcipelago delle     chiuso la propria attività. La scelta è stata dettata da esigenze economi-
      Egadi (latino Aegates) è composto da tre isole principali, Fa-       che e dalle restrizioni europee in materia di pesca del tonno.
      vignana, Levanzo e Marettimo, l’isolotto di Formica e gli scogli     Ma come è possibile raccontare la storia di Trapani e il tonno ancora
      di Maraone e dei Porcelli, che amministrativamente costitui-         oggi? Lo abbiamo chiesto a Ninni Ravazza, esperto conoscitore del
      scono il comune di Favignana.                                        tonno nonché appassionato sub.
      Gli splendidi fondali ricchi di pesci ed organismi marini e di       “Purtroppo resta poco di concreto da mostrare al turista, perché tutte
      reperti archeologici e le coste selvagge fanno dell’arcipelago,      le tonnare della zona sono state definitivamente chiuse negli ultimi
      oltre che un piccolo paradiso per gli amanti della natura e del      anni. Le tristi dimostrazioni di mattanze che replicano di tanto in tanto
      mare, la più estesa riserva marina d’Europa.                         sono solo cruente e poco rappresentative della storia del tonno trapanese
      Favignana è la maggiore delle isole, con una superficie di           che è sempre stata una storia di rispetto tra l’uomo e l’animale, di so-
      19,38 kmq e uno sviluppo costiero di 33 km di rocce frasta-          stentamento di intere famiglie ”.
      gliate e ricche di calette accessibili da terra e di grotte marine.  Non essendoci pesca del tonno a Trapani, è lecito domandarsi da
      Sul lato meridionale dell’isola si trovano gli isolotti Galera e     dove provenga il tonno rosso che si trova al ristorante.
      Galeotta.                                                             “La provenienza è quella del mediterraneo, dunque parliamo di una
      Il pittore Salvatore Fiume, negli anni ‘70, la definì la farfalla    buona qualità. I metodi di cattura dei tonni sono invece eseguiti con i
      sul mare per la sua forma, ricordata anche dall’antico nome          palangari o con le tonnare volanti che continuano ad operare a largo
      Aegusa (‘farfalla’). Il nome attuale deriva invece da Favonio, il    delle coste. Non esiste tonno rosso pescato a Trapani, esistono tonni
      vento caldo di ponente che ne determina il clima molto mite.         pescati nel Mediterraneo, bisogna tenere a mente questa differenza”.
      La presenza umana a partire dal Paleolitico superiore (10.000        Può l’enogastronomia riportare alla luce questa tradizione nel gusto
      a.C.) lascia tracce degli antichissimi insediamenti nelle grotte     e nei sapori perduti?
      del Faraglione e del Pozzo in zona S. Nicola. Le isole furono        “L’enogastronomia e le ricette tipiche del tonno sono uno degli strumenti
      teatro della battaglia delle Egadi, nel 241 a.C., che segna la       di narrazione più efficaci, ma restano strumenti utili anche le immagini
      fine della Prima Guerra Punica con cui i Romani sconfissero i        delle mattanze e gli edifici di architettura industriale dove si lavorava il
      Cartaginesi. La leggenda racconta che dal sangue versato in          tonno. Le numerose ricette di lavorazione del tonno sono ancora presenti
      quella occasione abbia preso il nome la splendida Cala Rossa.        sulle tavole dei ristoranti ed è da lì che si può partire per conoscere di
      Dopo il crollo dell’impero romano le Egadi seguirono le sorti        più di questa tradizione”.
      della Sicilia con le successive dominazioni di Vandali, Goti,        I prodotti di tonnara resistono ancora oggi, il cosiddetto “maiale del
      Saraceni, Normanni e Aragonesi, fino al XVI secolo, quando           mare” osannato, odiato e amato dai pescatori trapanesi è la base di
      diventarono proprietà dei Pallavicini-Rusconi di Genova e poi        molte specialità ancora disponibili al ristorante come in gastronomia.
      nel 1874 dei Florio, importanti industriali siciliani che dalla      Cuore, bottarga (uova) e tunnina (varie parti del tonno in salamoia),
      seconda metà dell’ottocento gestirono le tonnare di Favignana        lattume (liquido seminale del pesce) si consumano fritte, arrostite o al
      e di Formica.                                                        naturale e rappresentano la vera tradizione della tonnara. La ficazza, o
      Fin dalla dominazione romana Favignana fu sede estrattiva            salame di tonno, ad esempio, è nato in tonnara grazie al lavoro di bam-
      del tufo bianco, per l’hinterland trapanese principale materiale     bini e donne che si occupavano di staccare residui di carne dalle lische
      edilizio fino alla seconda metà del ‘900, che ha rappresentato       e che lo conservavano in un budello con sale e pepe. La ficazza è una
      una fonte economica importante per gli abitanti dell’isola. Og-      specialità unica, vero prodotto di tradizione trapanese. E’ così che la ri-
      getti e sculture in tufo sono molto diffusi sull’isola e spesso      tualità ancora una volta passa attraverso un piatto, attraverso il sapore
      acquistati come souvenir.                                            che racconta la storia di questa terra e del suo mare.
      Il monte di Santa Caterina, a 314 metri sul livello del mare,
      ospita l’omonimo castello normanno del XII secolo, luogo di                                                                                      L.D.T.
      detenzione dei prigionieri politici al tempo dei Borboni. La
      montagna viene spesso avvolta dalle nuvole, che nascondono
      in parte la fortezza, creando un effetto visivo particolarissimo
      ed interessante da fotografare.
      La storia e la vita di Favignana si intrecciano da sempre con la
      mattanza, la pesca del tonno a cui, fino a pochi anni fa, parte-
      cipava tutta la popolazione, e le cui immagini sono riconoscibili
      nei quadri e nelle foto in molti locali pubblici.
      Il paese si sviluppa intorno a due piazze: Piazza Europa e
      Piazza Madrice, collegate dalla via principale, luogo della pas-
      seggiata serale.
      Spiagge e calette
      Le principali Cala Azzurra, Lido Burrone, Cala Rossa Cala del
      Bue Marino, Cala Rotonda, Cala Grande e Punta Ferro, sono
      raggiungibili con mezzi propri o con l’autobus che effettua il
      percorso ogni ora.
      Grotte
      Il lato ovest della montagna digrada in mare formando sug-
      gestive grotte. Ogni mattina estiva di “mare buono”, al porto,
      i pescatori si offrono per portare i turisti alla scoperta delle
      più belle: la Grotta Azzurra (per il colore assunto dall’acqua),
      la Grotta dei Sospiri, che d’inverno fa sentire i suoi lamenti, e
      la Grotta degli Innamorati, per le due rocce identiche e affian-
54 cate sulla parete di fondo.
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