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L’economia delle Isole Minori, negli ultimi decenni, non ha subito forti spinte verso assetti
            strutturali diversi da quelli derivanti dalle consolidate specializzazioni produttive.
            Le difficoltà di crescita nella società insulare sono identificabili non soltanto nella carenza di risorse
            fisiche  e finanziarie, ma anche nel sistema di competenze e di interazioni socio-produttive e dal
            fatto che le Isole sono per lo più  rimaste estranee a fenomeni di industrializzazione esterna.
            Da qui la previsione di un insieme di operazioni “portanti” del Progetto Integrato che abbiano
            caratteristiche di sistema “a rete”, ovvero che interessino tutte le Isole in modo unitario e siano
            adatte a conseguire obiettivi comuni di sviluppo dell’intera area intervenendo su specifici contesti
            territoriali. Infatti, la valorizzazione delle “risorse naturali” e delle “risorse culturali” ( oggetto delle
            azioni locali) richiede che il patrimonio culturale e ambientale non venga considerato come un mero
            ambito di intervento infrastrutturale, ma che partecipi  invece a una vasta area di attività produttive
            e di servizio. Le politiche di tutela e valorizzazione delle risorse culturali possono infatti tradursi in
            occasioni di sviluppo di nuove attività produttive, del sistema commerciale, di qualificazione e di
            rivitalizzazione del territorio, di diffusione di tecniche, di competenze e di specializzazioni, di
            creazione di nuova più qualificata occupazione.




            d)Integrazione con operazioni in corso di realizzazione o previste da strumenti di
            programmazione esterna, riferibili alle tre aree strategiche del PIT ( quali Agenda 21,
            Pianificazione Territoriale-Paesistica,  Linee Guida VISPO (Valutazione Impatto Strategico
            Pari Opportunità,..etc)

            Il progetto si ricollega strategicamente a quanto riportato nella Raccomandazione del Parlamento
            Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2002 relativa all’attuazione della gestione integrata delle
            zone costiere in Europa. In particolare al capitolo I “Un approccio strategico”, ai punti a, b, c, d, si
            legge quanto segue:
            Gli Stati membri, tenendo conto della strategia per lo sviluppo sostenibile nonché della decisione
            del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il sesto programma comunitario d’azione in
            materia ambientale, adottano un approccio strategico per quanto riguarda la gestione delle loro zone
            costiere basato sui seguenti elementi:
            a) protezione dell’ambiente costiero, fondata su un approccio basato sugli ecosistemi, che ne
            conservi l’integrità e il funzionamento, e gestione sostenibile delle risorse  naturali tanto per la
            componente marina che per quella terrestre delle zone costiere;
            b) riconoscimento della minaccia che i cambiamenti climatici costituiscono per le zone costiere e
            dei pericoli che rappresentano l’innalzamento del livello del mare e l’aumento della frequenza e
            della forza delle tempeste;
            c) misure di protezione del litorale appropriate e responsabili dal punto di vista ecologico, inclusa la
            difesa degli insediamenti costieri e del loro patrimonio culturale;
            d) opportunità economiche e possibilità di impiego in un’ottica di lungo periodo.






            II. QUALITA’ PROGETTUALE
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