Page 224 - PIT_Isole_Minori
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Soggetto responsabile della gestione dell’intervento:

            Procedura di attuazione (descrivere, punto per punto, le fasi e gli adempimenti procedurali e
            burocratici necessari all’attuazione del progetto, specificando: ulteriori livelli di progettazione,
            eventuale ricorso a bandi o procedure di evidenza pubblica, etc.)
            1° fase pubblicazione del bando per la selezione del soggetto che dovrà elaborare lo studio
            2° fase elaborazione dello studio
            3° fase presentazione dello studio


            Cronogramma     (Per ogni fase sopra identificata indicare i tempi previsti espressi in giorni
            solari)
            1° fase 90
            2° fase 150
            3° fase  60

            Localizzazione  (Indicare la localizzazione se l’intervento necessita per sua natura di essere
            effettuato in uno o più luoghi specifici e se tale luogo è già stato individuato)
            Non pertinente.

            Descrizione dell’intervento: (Descrivere in dettaglio come l’intervento verrà attuato da un
            punto di vista concreto: cosa, come, dove, quando)

            Idea progetto:
            Il Centro Ricerche da realizzare avrà il compito di dare un supporto scientificamente valido a tutte
            le iniziative che riguardino l’ambiente marino, promosse nelle diverse isole minori d’Italia, tenendo
            sempre presenti gli obiettivi indicati dall’UNESCO.
            In particolare, il Centro dovrà avere il know-how necessario a far fronte alle esigenze delle varie
            Amministrazioni pubbliche in tema di ambiente marino delle Isole Minori, provvedendo a
            sviluppare la raccolta e l’analisi dei dati necessari a valutare l’impatto ambientale delle opere da
            realizzare nei vari siti o per studiare le più idonee metodologie d’intervento.
            Inoltre, il Centro  dovrà essere  il punto di riferimento per la mappatura ed il monitoraggio degli
            ambienti di particolare pregio, quali quelli inclusi nelle zone delle Aree Marine Protette.
            Negli anni, il Centro progressivamente disporrà delle banche dati necessarie alla conoscenza
            dettagliata degli ecosistemi delle Isole minori italiane su un sistema GIS, in modo tale da poter
            avere una base conoscitiva indispensabile per la corretta programmazione degli interventi.
            Il Centro, inoltre, potrebbe promuovere tutte quelle ricerche atte a valorizzare le risorse del mare ed
            i loro derivati, quali, ad esempio, quelle relative all’estrazione di proteine o composti di particolare
            pregio o di prodotti di sintesi per la cosmetica o l’industria farmaceutica.
            Per fare questo, il Centro non dovrebbe necessariamente dotarsi di tutti gli specialisti necessari ma,
            bensì, divenire il luogo elettivo di raccordo istituzionale per tutti coloro (Enti, Istituti o singoli
            specialisti) che si occupano a vario titolo di queste  problematiche. Tale fatto consentirebbe di
            mettere sempre a disposizione il più aggiornato know-how del settore senza un aggravio eccessivo
            dei costi gestionali della struttura, che dovrebbe essere quanto più agile possibile.
            Il Centro, inoltre, dovrebbe  divenire l’interfaccia specifica ed operativa di quegli organi del
            Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio che si occupano istituzionalmente di tematiche
            simili, al fine di cooperare per la risoluzione di problemi contingenti o per il monitoraggio delle
            varie situazioni.
            Il Centro, in breve, potrebbe divenire progressivamente anche il punto di riferimento operativo e
            specialistico del Mediterraneo nell’ambito del programma MAB dell’UNESCO, mentre certamente
            il suo ruolo potrebbe divenire importante anche nell’ambito del RAC/SPA dell’UNEP.
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