Page 64 - PIT_Isole_Minori
P. 64
riconoscono subito per quella rigida geometria del taglio squadrato che seziona la roccia sia in senso
verticale che orizzontale e che contrasta con la roccia frastagliata di altre aree. La secolare opera di scavo
ha conferito, quindi, all'isola un aspetto singolare, che è ormai diventato anche attività turistica per le
particolari suggestioni ambientali e paesaggistiche dei luoghi di estrazione.
L'industria estrattiva alle Eolie riguarda, invece, la pomice, che tra i prodotti litoidi di Lipari, è l'unico
materiale ancora sfruttato dopo l'abbandono del giacimento di caolino di Bagnosecco. I giacimenti di
pomice dell'isola si estendono lungo la costa orientale e settentrionale, fra i centri di Canneto e
Acquacalda, per complessivi 8,4 Kmq (più del 22% della superficie totale dell’isola); costruiscono inoltre
la maggior parte del monte Pelato (m 476), del monte Chirica (m 602), della Forgia Vecchia e in minor
misura del monte Sant'Angelo (m 594).
Nell’isola di Pantelleria si segnala allo stato attuale una sola attività estrattiva autorizzata.
Nelle Isole Minori emerge una generale scarsa propensione all’export, concentrata soprattutto nei settori
dell’industria manifatturiera (e in particolare per il sottosettore alimentari e bevande, legato alle
produzioni tipiche) e del commercio.
L’uso di nuove tecnologie (soprattutto internet) è ancora limitato e concentrato soprattutto nei settori
dell’industria manifatturiera, del commercio, dell’industria turistica e dei servizi.
Gli strumenti di innovazione sono concentrati per lo più nei comuni di Pantelleria, Favignana, Lipari e, in
misura minore, Lampedusa e Linosa, Malfa e S. Marina Salina, mentre ne sono totalmente scoperti Leni e
Ustica.
Comincia lentamente a diffondersi nelle Isole Minori la cultura della certificazione ambientale per le
attività produttive come segno distintivo di qualità per il conseguimento di quote di mercato maggiori.
63