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GAP. XXII. LA TONNAEA 391
Butana^ s. f., rete di canape che si adopera a ri-
parare le reti della tonnara.
Gabbana ^ s. f., tenda a forma di capanna che si
^sa in tutte le barche di guardia.
Gudardu s. m., striscia di rete per la tonnara, che
dal primo spartimento sporge per lungo tratto in
mare rastremandosi in una curva.
GùUca o Gèreuma , s. f . , rete stretta di canape,
dove si uccidono i tonni che sono in poca quantità,
Bì dice anche « camera della morte, »
s. m. , colui che ferisce col rampone
Faràticu ^ il
tonno ; ed anche il facchino che trasx>orta tonni al-
Pappiccatoio. Dicesi pure una delle camere della ton-
nara.
Mafaraggiu^ luogo nel lido dove si espongono i
tonni presi. Dicesi anche un luogo con case, magaz-
:zini, cortile {bagghiu), riposti d'ordegni per la ciurma
della tonnara.
Maniunij s. m. grosse pietre legate insieme che
servono a fare da ancore nella coda della tonnara,
dove queste difettino.
Mattanza^ s. f., uccisione di tonni.
MusartiUf s. m., mozzicone di sparto che si lega in
mezzo alla camera della tonnara dal lato di fuori a
quello di terra, e che divide le camere medesime.
PalamarUj s.m., lunghe funi di giunco marino legate
ai lati della tonnara^ ciascuna delle quali porta un'an-
cora, e servono a tener ferma la tonnara stessa. E
però Quantu jetta un palamaru ^ vale : lungo quanto
8i estende la tonnara.