Page 10 - Puntillo_Clemente
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Favignana e l’industria della conservazione del tonno, proprietari della fabbrica di prodotti
chimici del Pegno, proprietari della Fonderia Oretea, proprietari di vigneti a Marsala, editori di
giornali come «L’Ora», azionisti di maggioranza in Banche, operatori alberghieri con in testa la
splendida tenuta di Villa Igiea come Grand Hotel di superlusso, la Società di Navigazione col
monopolio del servizio postale e poi con transatlantici poderosi (la Società di Navigazione del
1881), le miniere di zolfo, la Tessoria “I. Florio & C.”, il Credito Mobiliare e altre iniziative, quasi
una galassia alla fine.
4.- «L’ORA», UNA BATTAGLIA CONTRO I GIGANTI. UNA BATTAGLIA PERSA.
Credo che l’esempio più calzante per
descrivere la scarsa attenzione ai mercati e
all’andamento politico-sociale d’Italia dei
Florio, sia l’episodio de “L’Ora” di Palermo.
Il quotidiano si presentò come proprietà di un
prestanome: il Marchese Carlo di Rudinì, figlio
dell’ex Presidente del Consiglio del Regno,
Antonio Di Rudinì. Il quotidiano nacque come
diffusore del “Progetto Sicilia” nel momento in
cui il Governo Pelloux stoppava la legge sulle
costruzioni navali (contrapponendovi la
famosa “legge catenaccio”), mettendo in crisi
proprio quelli che a Palermo facevano capo ai
Florio.
L’Ora assunse dunque una linea tutta
meridionalista, la voce delle “Regioni più
dimenticate” e quindi della difesa in campo
nazionale degli interessi del Mezzogiorno.
L’obiettivo dei Florio era quello di inserirsi nel
dibattito politico nazionale per percepire e
cogliere occasioni utili allo sviluppo d’impresa.
Il 13 giugno 1899 in un articolo dal titolo forte:
“Il risveglio economico dell’Isola”, l’articolista
scrisse di: un nuovo movimento economico LA PRIMA TESTATA DE «L'ORA»
che potrebbe fornire in un tempo più o meno vicino, nuova energia vitale all’esausto organismo
economico dell’Isola.
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A dirigere il giornale fu chiamato Vincenzo Morello, celebrato giornalista e politico nazionale,
vicino al governo soprattutto dopo la Marcia su Roma. Dal 1904 al Morello, inadatto al ruolo di
direttore, subentrò Edoardo Scarfoglio.
Il quotidiano assunse importanza e aprì sedi a Roma e Milano entrando in collaborazione colle
maggiori testate europee.
In occasione delle elezioni anticipate in Sicilia, «L’Ora» sostenne con decisione l’ingresso dei
partiti popolari nel Municipio di Palermo e la vittoria ci fu tant’è che il Giornale scrisse di grande
risveglio dei partiti siciliani.
Scrisse Morello: …un fenomeno assolutamente nuovo è l’entrata dei partiti popolari in
Municipio, un’entrata che si potrebbe dire trionfale per essi e salutare per un non lontano
risveglio dei partiti politici locali …
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6 Traggo la notazione da ANNA POMAR, Franca Florio, cit., pag. 87.
7 ivi, pag. 89
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