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Paolo, il fratello di Mattia. Furono anni di
attività commerciale intensissima fra
Bagnara, Messina, Palermo, Malta e le rotte
del Mediterraneo orientale, il tutto
sull’abbrivo del dopoterremoto che vide uno
sviluppo degli scambi e delle contrattazioni
come mai fino a quel momento si verificò. Nel
1790 dunque, Paolo Barbaro e Paolo Florio
decisero di consolidare “in società” ciò che
stavano facendo, visto che gli sviluppi erano
davvero notevoli. E così nacque la Ditta Florio
& Barbaro e di lì a poco, pensarono di fornire
la Ditta di una base operativa, scegliendo
Palermo ove si era resa disponibile una
bottega di proprietà di don Mimmo Bottari,
anch’egli bagnaroto e pronto a mettersi in
pensione.
Paolo Barbaro poi, richiamato dall’amore per
il mare, si ritirerà dalla Ditta e Paolo rimase da
solo dandosi da fare e creando ben presto
una vera e propria catena di negozi di
distribuzione di prodotti coloniali e non. Vincenzo Florio juniore
Paolo morì a 35 anni, nel 1814, lasciando la
moglie, donna Giuseppa Saffioti, con un figlio in
tenera età, Vincenzino (1799-1868). La prima
mossa di Giuseppa fu già vincente: quella di
associare il cognato Ignazio (1776-1828)
all’attività commerciale intrapresa dal marito
nella funzione di tutore del figlio in età minorile.
Ignazio era divenuto un esperto commerciante
con un’arte innata di comunicazione e
intrattenimento dei clienti, mentre donna
Giuseppa possedeva la grinta e la
determinazione che fu caratteristica delle
vecchie Bagnarote di un tempo.
Dunque: quando fu fondata la Ditta Florio &
Barbaro, i Florio erano già membri della migliore
Bagnara, e possedevano tutto il know how che
consentì loro di porsi da subito in posizione
concorrenziale nella Palermo del tempo. E
queste conoscenze maturarono nel tempo a
Bagnara, attingendo dalle locali attività in forte
sviluppo, dall’attività agricola rivoluzionaria
dell’Altopiano, lanciata dal Marchese Domenico
Grimaldi, dalla conoscenza dei porti di mezzo
Mediterraneo e dalla dinamicità giovanile dei
agricoltori, allevatori, che affidavano i loro prodotti al Padron di Barca, e finanziatori che prestavano ai padron di barca
il denaro necessario alle operazioni di compravendita supplementari. Il rientro della feluca, che avveniva anche dopo mesi
e mesi, era atteso e festeggiato a Bagnara (e Scilla) in modo particolare. I due della Ditta Florio & Barbaro, ne trassero
preziosissimi insegnamenti.
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