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Da Santa Caterina alla Colombaia di Giuseppe Romano

                                        CASA CIRCONDARIALE DI MARSALA

                                                                        Il carcere di piazza Castello a Marsala

Nella seconda metà del '400 le fortificazioni di Marsala consistevano in tratti di mura diroccate e torrioni fatiscenti,
che risalivano alla fondazione di Lilybeo da parte dei Cartaginesi (397 a.C.) e, successivamente ripristinati con
interventi da parte dei Romani e dei dominatori, fino ai Normanni.
Quelle fortificazioni, comunque, non potevano costituire valide difese per fronteggiare gli attacchi dei corsari che
facevano della Sicilia e dei paesi rivieraschi in particolare, la meta preferita delle loro scorrerie.
La guardia dei mari, con le flotte del tempo, non si palesò idonea a fronteggiare le incursioni turche, che si facevano
sempre più numerose. Si prese in esame, allora, il progetto di una difesa stabile, fortificando le città marittime.
Il viceré Giovanni De Vega inviò a Marsala due ingegneri i quali approntarono una dettagliata relazione sulle
fortificazioni da costruire, a firma dell'ingegnere regio Pietro del Prato (1549).
Il progetto di del Prato proponeva di riadattare l'antico sistema difensivo riutilizzando i fossati che circondavano la
città, riparare le mura sbrecciate o diroccate, costruire quattro bastioni agli angoli del quadrilatero murario e
altrettanti baluardi fra i due bastioni e vicini alle porte, a difesa e sorveglianza dei quattro ingressi principali della città.
Il progetto ebbe esecuzione nel 1553.
Il Castello (nel corso dei secoli riadattato e ristrutturato è l'attuale sede della Casa Circondariale di Marsala) che era
parte integrante delle fortificazioni, fu costruito nella parte alta della città, ove secoli prima c'era stato il presidio
Cartaginese, tra Porta Trapani e il bastione San Giacomo, più vicino a quest'ultimo.
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