Page 5 - sapore_di_mare
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chiesetta  privata,  il  palazzotto   berrima  Grotta  del  Genovese,  si-  lo  sciabordare  dell’acqua  e  il  so-
          dell’amministratore e un passaggio   tuata   lungo   la   costa   nord-  vrastante silenzio, ci siamo ritro-
          sotterraneo per la “servitù” al fine   occidentale e raggiungibile a bor-  vati  davanti  agli  occhi  la  celebre
          di approvvigionarsi di merci e der-  do  di  fuoristrada  o,  se  le  condi-  Grotta  del  Genovese  che  emer-
          rate.  Purtroppo  i  nostri  soci  non   zioni  meteo  lo  permettono,  a   geva  all’altezza  di  trenta  metri
          hanno  potuto  visitare  nemmeno   bordo di una barca.               sulle alte e ripide pareti calcaree.
          questo edificio perché in restauro;       Grazie  alla  bella  giornata     Dopo  una  faticosa  scalata
          e così, mentre alcuni si fermavano   di  sole  i  nostri  soci, divisi in  due   su un sentiero in forte pendenza,
          sulla  spiaggia  per  un  tuffo  in  ac-  gruppi, l’hanno raggiunta via ma-  con  una  buona dose di  emozione
          qua, alcuni si sono inoltrati nei vi-  re a bordo di un barcone messo a   ci   siamo   ritrovati   davanti
          coletti  bianchi  del  piccolo  centro   disposizione   dall’organizzazione   all’anfratto; si tratta di una cavità
          per una passeggiata.              che  si  occupa  della  visita  della   formata  da  un’antegrotta  che
                 A  piccoli  gruppi  si  sono
          quindi ritrovati ben presto in piazza
          Matrice, dominata dalla sagoma del-
          la Chiesa Madre settecentesca e dal-
          la facciate color pastello delle caset-
          te  dei  pescatori;  e  poi,  a  est  della
          piazza, nel quartiere di Sant’Anna, il
          più antico dell’isola, con il pittoresco
          intrico  di  stradine  dalle  quali  sono
          spesso visibili scorci dell’onnipresen-
          te mare. Su tutto domina scenogra-
          ficamente  una  delle  fortezze  fatte
          costruire dai  saraceni a  cavallo del-
          l’anno mille, il Forte di Santa Cateri-
          na,  poi  divenuto  carcere  e  oggi  in
          disuso.






                                                          Davanti alla Grotta del Genovese, a Levanzo
                                                           Sotto alcuni graffiti all’interno della grotta






          Levanzo,  popolata  da  migliaia  di
          gabbiani lungo tutte le sue coste


                 Prima  di  riprendere  l’ali-
          scafo   per   continuare   l’esplo-
          razione  dell’arcipelago,  le  caval-
          lette nostrane si sono occupate di
          soddisfare anche il palato, alcune
          alle prese con enormi gelati e al-
          tre impegnate a divorare presso il
          ristorante “Il rais” un paradisiaco
          antipasto di mare e una porzione
          da camionisti di spaghetti ai frutti
          di mare, seguita dal dolce con ri-
          cotta  e  cioccolato,  giusto  per
          mantenersi leggeri.

                 L’approdo seguente è sta-
          to presso la vicina isoletta di Le-  grotta;  così  ci  siamo  goduti  una   conserva  i  resti  di  una  fornace
          vanzo, dove siamo stati accolti da   splendida  traversata  lungo  il  pe-  per  la  fabbricazione  della  calce,
          una  manciata  di  casette  bianche   rimetro dell’isola, a pelo d’acqua,   risalente al tardo medioevo, usa-
          dagli  infissi  azzurri,  che  si  affac-  tra scogli, gabbiani in posa come   ta anche di recente come stalla e
          ciano  su  vicoletti  lastricati  su  cui   tante  prime  donne  e  grotte  che   ricovero  di  animali  dai  contadini
          domina la sagoma della chiesetta   emergevano dalle scogliere circo-  dell’isola;  e  di  una  retrogrotta,
          e di qualche bar e negozio di ar-  stanti. Dopo una ventina di minu-  inesplorata  fino  alla  metà  del
          tigianato.  Ma  la  molla  principale   ti  di  traversata,  durante  la  quale   ‘900.  Si  sapeva  soltanto  che  era
          che  spinge  a  visitare  l’isoletta,  a   ci  siamo  immersi  in  atmosfere   un  ottimo  terreno  di  caccia,  per-
          parte  naturalmente  lo  splendido   che ci hanno ricondotto al mito di   ché  al  suo  interno,  attraverso
          mare, è l’esplorazione della cele-  Ulisse,  tra  il  verso  dei  gabbiani,   uno  stretto  cunicolo  scompariva-

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