Page 7 - sapore_di_mare
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estate secondo i metodi tradizio-
nali, impiantati da queste parti
fin dall’epoca dei Fenici.
Infatti i bassi fondali, il
forte sole e il vento hanno per-
messo la nascita delle saline da
cui ancora oggi si estrae il pre-
zioso sale marino; grazie ad un
sistema di scavi dei terreni che
costeggiano il mare si attua un
insieme di terrazzamenti che
vengono colmati d’acqua marina
e che hanno una diversa profon-
dità, dal più esterno che è pro-
fondo circa un metro e venti al
più interno che ha una profondità
di 40 centimetri; con l’ausilio
dell’energia sviluppata dai mulini
a vento, al giorno d’oggi purtrop-
po in buona parte in di disuso e
sostituiti da pompe idrauliche, si
riusciva a pompare l’acqua del I nostri soci all’interno del Museo del Sale a Nubia
mare in bassi appezzamenti sab- disperda in caso di forte vento. E innalza il Museo del Sale, ospita-
biosi, trasportandola man mano all’interno del sistema saline, gra- to in un mulino a vento restaura-
in quelli sempre meno profondi: zie al particolare habitat che si è to, al cui interno sono visibili i re-
qui l’acqua, sotto l’azione del so- venuto a creare, nidificano nume- sti delle pale, i carretti che servi-
le, evaporava lasciando sui fon- rose specie di uccelli che si ferma- vano a trasportare il sale, le botti
dali il preziosissimo sale marino, no qui anche nel corso delle perio- panciute e gli argani che pompa-
ricco di magnesio e di iodio e diche migrazioni, come pivieri, ca- vano l’acqua marina, oltre alle
particolarmente pregiato perchè valieri d’Italia, ma anche aironi e foto dei salinari che con il loro
non pietrifica. fenicotteri rosa, che siamo riusciti sapiente e massacrante lavoro
Di quel tempo lontano è ad intravedere in un laghetto poco effettuavano il raccolto del sale
rimasto ben poco, ma oggi come distante. ad agosto trasportandolo sulle
allora, grazie a piccole dighe, La nostra visita è prose- spalle e cantando nenie strug-
l’acqua del mare viene fatta entra- guita poi a Nubia, una piccola genti sia per reagire alla fatica
re ancora nelle saline, suggestivi striscia di sabbia e di terra a po- che per contare anche quanto sa-
specchi di mare ben delimitati, e chi chilometri da Trapani, scandi- le stavano trasportando.
qui si forma il prezioso sale marino ta da uno sconfinato panorama di Da questo affascinante
che viene poi fatto asciugare sulle piatte saline che si confondono in scenario emerge un mondo che
banchine, protetto con tegole di lontananza con il cielo e da una sembra appartenere soltanto ad
terracotta, i “coppi”, perchè non si torre saracena sopravvissuta agli un passato remoto ma fortuna-
bagni in caso di pioggia o non si ultimi mille anni di storia. Qui si tamente, anche se con l’aiuto
della tecnologia, ancora oggi nel-
le saline superstiti si continua a
raccogliere il sale con metodi
tradizionali, salvaguardando un
ecosistema fragile e preziosissi-
mo, uno dei numerosi tesori del-
la nostra splendida Sicilia, in cui
il cielo si confonde con l’acqua e
il luccicare del sale fa da filo con-
duttore alla scoperta di una na-
tura ancora incontaminata.
E così, immersi nell’atmo-
sfera da paradiso terrestre che ci
ha accompagnato nell’esplorazione
di questa splendida zona della no-
stra isola, è stato più facile salu-
tarsi e darsi l’arrivederci alla fine
dell’estate, quando avremo tanto
da raccontarci dei nostri prossimi
viaggi sulle strade del mondo…
Un’antica foto dei salinari al lavoro: la raccolta del sale, lasciato ad a- Testo di Mimma Ferrante
sciugare per tutta l’estate, avveniva a fine agosto, sotto il sole cocente
che non dava tregua dall’alba al tramonto; ogni carico di sale portato a Foto di Paolo Carabillò
spalla pesava circa 30 chili e Maurizio Karra
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