Page 24 - tonni e tonnare
P. 24

Trappole di alcune centinaia di metri di lunghezza, più o meno grandi
a seconda della taglia dei pesci da catturare, di estrema ingegnosità con uno,
due o più sbarramenti ed infine uno terminale che, in ogni dialetto locale,
veniva chiamato, guarda caso, «camera della morte ».

        Alla costruzione della trappola, grossa iniziativa che non poteva essere
individuale né del nucleo familiare per l'impegno a tutti i livelli che compor-
tava, parteciperanno i componenti di tutto il villaggio o di più villaggi in
una cooperazione che non sarà soltanto di lavoro ma anche di conferimento
di quei materiali più facilmente ritrovabili nell'uno o nell'altro villaggio.

        La trappola diviene di conseguenza di proprietà collettiva, serve al so-
stentamento della comunità tutta, costituisce impresa economica, sociale, re-
ligiosa e manifestazione di tradizioni, di folclore ed in definitiva di cultura,
assume carattere rituale e sacrale; ed il tonno che così grande importanza ri-
veste per l'economia della comunità assume simbologia totemistica ed aggre-
gante. Con il suo nome si chiameranno villaggi e tratti interi di costa, con la
sua silhouette si conieranno medaglie e monete, su di esso si configureranno
simbolismi e similitudini come farà lo stesso 0MERO: «Tutti li vide fra il
sangue e la polvere, riversi i più come tonni che i pescatori in un seno del li-
do, fuori dal mare schiumoso, hanno tratto con rete dai mille buchi: e là
tutti, l'onda del mare bramando, stan sulla sabbia, abbattuti: il sole raggian-
te toglie loro la vita; così i pretendenti stavan l'uno sull'altro riversi.»

        Nella maniera finora immaginata, anche sulla scorta di usi, di canti e
di comportamenti intuìti e profondamente compresi in oltre 30 anni di lavo-
ro di ricerca nelle tonnare di tutto il Mediterraneo, ritengo sia nata e si sia
evoluta la ToNNARA che nelle forme usate in altre lingue viene indicata in
modo forse più espressivo: MADRAGUE dai francesi e ALMADRABA dagli spa-
gnoli entrambi significanti «attrezzo per la mandria)) etimo dal greco man-
dra (parco chiuso o cintato) o TuNA TRAP dai popoli di lingua inglese e
cioè trappola per tonni.

       L'uomo che partecipa all'impresa nella comunità unita per far fronte
alle necessità e per non soccombere nel suo grumo di umanità alla fame,
trova forse l'inconscio riferimento ed il parallelismo con l'animale che dovrà
uccidere nel momento in cui si aggrega per continuare la specie e pertanto lo
ritualizza e si originano le leggende, i canti, le tradizioni, la cultura infine
del tonno e della tonnara che da millenni ci seguono fino ai giorni presenti
come mai forse è avvenuto in nessun'altra economia umana di caccia o di
pesca, se si esclude forse la mitologia dei bisonti per gli Indiani d'America.

       L'odierno tonnaroto, in un'estrema concisione di espressione, trasferi-
sce inconsapevole tutti i precedenti atavismi: chiama tonno l'animale vivo,
bello, veloce, guizzante, amato e degno di rispetto anche se dovrà ucciderlo;
appena morto lo chiamerà tunnina cambiandone il genere quasi a non offen-
dere il ricordo di quel corpo maschio e pieno di energia vitale!

                                                                                  27
   19   20   21   22   23   24   25   26   27   28   29