Page 63 - tonni e tonnare
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BouNHIOL, RouLE, BouRGE, FAGE, LEGENDRE, SoMIGLI sino alla
                      ScORDIA furono sostenitori più o meno accesi della teoria autoctona appor-
                      tandovi argomentazioni a sostegno mentre PARONA ne fu il portabandiera
                      con la diffusione del suo Il Tonno e la sua Pesca al quale quanti scrissero di
                      tonni e tonnare largamente si rifecero come massimo documento del momen-
                      to. L'unico a discostarsi dai precedenti nel continuare a sostenere l'origine
                      atlantica del tonno genetico fu SELLA (cui dava una mano HELDT dalla sua
                      base tunisina) che da buon tonnaroto oltre che biologo, viveva ogni anno
                      veramente a contatto col mare e con i tonni; egli per primo al fine di diri-
                      mere le controversie, sorte per la sua posizione di non' ortodossia alle posi-
                      zioni cattedratiche, che sfociavano in polemiche rissose - ed i documenti
                      tecnici che si susseguivano in tempi brevi tra ScoRDIA e SELLA, le argomen-
                      tazioni e spesso i riferimenti personali non certo benevoli costituiscono
                      anch'essi una parte della «cultura» moderna del tonno - propose l'uso di
                      marche da applicarsi ai tonni in modo che, dal loro successivo ritrovamento,
                      potesse indubbiamente ricostruirsi il percorso compiuto dall'animale
                      marcato.

                             Per la verità, con il diffondersi della stampa e perciò per la possibilità
                      di pronta risposta dei contendenti, le polemiche sulle migrazioni dei tonni
                      erano divenute spesso violente tanto che nel 1816 il Segretario di Ferdinando
                      IV scriveva al milazzese D'AMICO duca d'Ossada, proprietario di tonnara in
                      aspra contesa con il siracusano avv. D'Avouo, di purgare da tutte le espres-
                      sioni pungenti, in quanto non convenienti alla dignità dello scrivente, il testo
                      del suo scritto sui tonni, dedicato a Sua Maestà.

                             Per tornare al sistema di marcature proposto dal SELLA e che pur ave-
                      va precedenti nel campo dell'ornitologia, esso fu quasi ridicolizzato sia dal
                      PARONA che dalla ScORDIA che espressero su di esso tutti i dubbi possibili.
                      Oggi però sappiamo che SELLA era nel vero e molta parte della teoria mo-
                      derna sulle migrazioni, prima solo intuita nell'uno o l'altro aspetto, ha tro-
                      vato conforto nell'oggettiva indicazione delle marche recuperare (si veda: R.
                     SARÀ, P. ARENA, LI GRECI, HAMRE, MATHER, RODRIGUEZ-RODA, ALONCLE,
                      TIEws, RIVAS, SHARP, REY, ecc.).

                             In un certo momento storico in cui l'affermazione di determinati con-
                      cetti diveniva autoritaria per l'importanza della sede da cui emanava ed arri-
                     vava a prevaricare l'ordine naturale, giustificata, opportuna e gradita si pre-
                     sentava - nella predominanza di tonnare quasi tutte italiane o in mano ita-
                     liana - l'idea di un tonno mediterraneo che ben si collocava nel Mare No-
                     strum.

                             Che poi ampliando il medesimo concetto si potesse perfino arrivare al-
                     la determinazione di «razze» locali quali la «tirrenico-jonica » o la «tunisi-
                     na » , identificabili sulla base di caratteri motfometrici, è tutto un altro di-
                    scorso di cui la significatività è stata dimostrata quasi subito impossibile da
                     sostenere.

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