Page 58 - tonni e tonnare
P. 58

In ogni caso, quasi 3000 anni fa , la pesca del tonno e le modalità di
                      cattura erano così note da poterle assumere a similitudine; ed una similitudi-
                    ne sarà tanto più valida e convincente quanto più è universalmente nota al
                      mondo eterogeneo e composito degli ascoltatori o dei lettori.

                             Il primo però che s'interessò di P-roblemi di zoologia e di biologia ma-
                     rina applicata in maniera esauriente ed acuta fu il grande ARISTOTILE che nel
                     350 a.C. descrisse il tonno dal punto di vista sistematico, la sua gregarietà,
                      il suo viaggio nuziale dall'Atlantico alle coste del Bosforo dove affermava si
                      riproducesse; fornì i primi dati morfologici, indicò il periodo della riprodu-
                      zione, la forma dell'uovo e lasciò intravedere la sua stenotermia poiché dice-
                     va che ai tonni piace il tepore e pertanto si avvicinano alla costa e nuotano
                     alla superficie mentre d'inverno si nascondono nelle profondità marine e vi
                      divengono più grassi.

                             Nella biologia-quadro, così ben costruita da ARISTOTILE, si aggiunsero
                     nel tempo i concetti di decine di scrittori, ciascuno dei quali costruiva un
                     particolare, ritoccava o romanzava niente apportando di sostanziale se non
                     la conferma della costante attualità del problema tonno in ogni tempo.

                             Per tale motivo ricorderò soltanto quanti hanno riferito un motivo
                    nuovo, un'osservazione che si è confermata veritiera, un'intuizione che è ser-
                     vita allo sviluppo della teoria delle migrazioni dopo il riscontro oggettivo
                     con i mezzi dei tempi moderni.

                             Sulla base di tali premesse non dovrei citare PLINIO (50 d.C.) che fon-
                     dò la sua Historia Mundi sulle conoscenze di ARISTOTILE. Lo ricordo per
                     quanto dice per primo circa il fegato di tonno che triturato veniva usato dal-
                     le balie per far crescere forti i fanciulli. Lo ricordo soprattutto per le nume-
                     rose analisi di dosaggio di Vitamina A che ho condotto in laboratorio sui fe-
                     gati dei tonni pescati nel trapanese quando ancora non era stata prodotta
                     sinteticamente in Olanda la Vitamina A.

                             Ecco PLUTARCO (50 d.C.) che spiega come il tonno nuoti in ordine
                     perfettamente aritmetico «per stare insieme e per mutuo amore». I tonni os-
                     servano perciò perfettamente la matematica (sic!) e nuotando in branchi for-
                     mano sempre una figura cubica (si veda: R. SARÀ, Meccanismi di comporta-
                     mento in regime calmo e turbolento ed ultrasuoni di movimento; P. ARENA,
                     Meccanismi e figure di aggregazione in tonno genetico).

                           Di 0PPIANO (200 d.C. ) è interessante la descrizione della tonnara, con
                     gallerie, atrii, porte, vestiboli e la camera della morte oltre il periplo medi-
                     terraneo indicato nell'inserto, mentr~ di ELIANO (intorno al 300 d.C.) si-può
                     ricordare quanto sottolinea a proposito della sensibilità dei tonni al mutare
                     delle stagioni e come essi perfettamente conoscono i solstizi. A differenza di
                     quanti lo avevano preceduto, circa l'azione dei pescispada, dei delfini e degli

62
   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62   63