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17/11/2020 Favignana. Terra d’incanto in Sicilia – viaggimperfetti
scri ore e paletnologo, assessore alla cultura della Regione Sicilia sino alla tragica morte durante un
volo aereo, seppe trasformare in racconto.
I Florio sull’isola. Jet Set e gossip a Palazzo Florio
La si nota non appena il profilo del porto di Favignana diventa più nitido. Con il suo stile altero e i
bordi merlati, la palazzina neogotica voluta dai Florio impone la sua eredità ricordando chi
realmente era il dominus incontrastato di Favignana quando l’edificio fu costruito nel 1878, su
proge o dell’archite o Giuseppe Damiani Almeyda. A commissionarlo fu Ignazio Florio Senior, la
cui statua troneggia poco distante, in piazza Europa che nel 1874 aveva acquistato le tonnare di
Favignana e Formica trasformandole in un moderno stabilimento industriale e di fa o aveva in mano
l’intera economia dell’arcipelago.
Anche dopo la sua morte, nel 1891, lo stabilimento Florio continuò a crescere dotandosi negli anni
Novanta di un gasometro per l’illuminazione e per la saldatura delle la e di tonno, di tre motori a gas
della forza complessiva di se e cavalli e di qua ro nuove caldaie a vapore per sedici cavalli.
Ignazio Florio Senior in Piazza Europa
Il momento della ma anza divenne negli anni un appuntamento imperdibile anche per personaggi
illustri che raggiungevano l’isola appositamente. A Palazzo Florio, i vetri colorati Liberty e le
decorazioni in ferro ba uto create appositamente presso la fonderia Oretea di Palermo accoglievano
ad inizio Novecento regnanti e nobili, ospiti selezionati di Donna Franca e Ignazio Junior che
preferiva spesso restare a bordo del panfilo di famiglia Mary Queen.
Quando, nel 1902, in occasione della ma anza, a Favignana si presentò l’imperatrice Eugenia, vedova
di Napoleone III, Palazzo Florio ospitava una piccola corte. Tra i tanti, c’erano il marchese Carlo
Rudinì, figlio dell’ex presidente del consiglio Antonio e prestanome di Florio come proprietario del
giornale L’Ora, il conte Romualdo Trigona e la moglie Giulia Mastrogiovanni Tasca di Cutò, dama
di corte della regina, sgozzata dall’amante nel 1911 in un albergo romano, il pi ore E ore De Maria
Bergler, icona della pi ura Liberty di Primo Novecento e autore degli affreschi di Villa Igiea a
Palermo, Giulio Tomasi di Lampedusa e la moglie Beatrice Mastrogiovanni Tasca di Cutò, de a
Bice con il figliole o Giuseppe, proprio quel Giuseppe che, anni dopo, avrebbe creato uno dei
capolavori della le eratura italiana Il Ga opardo.
Regine e dame di corte. Persino un certo Giuseppe Tomasi di Lampedusa a Palazzo Florio
Fu proprio Bice, la mamma di Giuseppe ad essere protagonista del gossip dell’epoca perché, a quanto
pare, uno dei focosi flirt di Ignazio Junior che facevano impazzire Donna Florio.
Poco distante da Palazzo Florio i Pre i, oggi albergo, collegato alla residenza dei Florio a raverso dei
so erranei e sede di cucine, scuderie e stanze della servitù. Dal lato opposto la chiesa di
Sant’Antonio da Padova, voluta da Ignazio Jr e proge ata dallo stesso Almeyda, che conserva ancora
splendidi angeli Art Nouveau.
Oggi Palazzo Florio è proprietà comunale.
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