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Distribuzione del carbonio disciolto in tre ambienti marino costieri... 297

      Un terzo cluster è formato dalle stazioni più lontane dell'isola di
Favignana, che mostrano concentrazioni via via minori di materia disciol-
ta associata a valori di salinità tipicamente di acque marine costiere medi-
terranee.

      Il quarto cluster è formato da stazioni che ricadono nelle acque anti-
stanti le coste dell'Isola di Marettimo. Queste acque sembrano caratterizza-
te da concentrazioni di carbonio disciolto simili a quelle riscontrate nelle
precedenti, ma in presenza di salinità minori. È possibile così supporre l~
medesima origine di tali masse d'acqua legati a scarsi apporti antropici. E
probabile che le acque di ingressione atlantica possano influenzare l'idrolo-
gia in queste zone.

      Nello Stagnone di Marsala temperatura e salinità ricadono in un range
tipicamente costiero mediterraneo (CHASSANY DE CASABlANCA, 1979a;
HAMON et al., 1979; ZAOUALI & BAETEN, 1983; FRILIGOS, 1989; PUSCEDDU &
FAB!ANO, 1996). Le acque dello Stagnone possono essere classificate come
oligotrofiche ([CHL-a < 1!1g 1-1] MAGAZZÙ, 1982; GIAN! et al., 1995; SARÀ et
al., 1999) e le concentrazioni di carbonio disciolto sono minori, mediamente
di circa 2 mg 1-1, rispetto alle acque marine adiacenti (Isole Egadi). Le basse
concentrazioni di carbonio disciolto e le caratteristiche oligotrofiche del baci-
no potrebbero essere giustificate dall'elevato turnover dei nutrienti
(MAGAZZÙ, 1982) e della materia organica (SARÀ et al., 1999) correlabili a loro
volta alle elevate attività batteriche (La Rosa, com. pers.).

      L'Analisi delle Componenti Principali (Fig. 11) mostra che 1'84% della
varianza sistemica è spiegata da temperatura e salinità e dalla concentrazione
del carbonio disciolto organico.

      Nello Stagnone di Marsala è evidente una forte stagionalità tipicamente
marina mediterranea, che sembra per lo più correlata al grado di esposizione
ai venti (SARÀ et al., 1999).

      Sebbene non sia possibile individuare dei cluster spaziali significativi
all'interno dell'area, è possibile caratterizzare il settore nord dello Stagno-
ne che presentava alte concentrazioni di carbonio disciolto a basse tempe-
rature e salinità, il settore intermedio (stazione interna) e la stazione a sud
di Mozia (SUD), che presentava fortissima stagionalità e un livello medio
di concentrazione di TDC e la stazione di mare e la stazione est, che pre-
sentavano elevate concentrazioni di TDC ed una moderata stagionalità dei
fenomeni.

      Nel Golfo di Gaeta si ha il massimo delle concentrazioni di carbonio
disciolto. È questa la zona in cui si risentono maggiormente gli effetti di
fenomeni quali apporti di acque fluviali, apporti di materia organica dovu-
ta alla presenza di impianti di mitilicoltura e maricoltura e fenomeni idro-
dinamici causati dalle particolari caratteristiche morfologiche della baia
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