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Fig. 1. Principali vettori di introduzione: A) ballast water,
                              B) fouling (Foto A. Colacino) e C) canali artificiali

Tra i vettori maggiormente responsabili di introduzioni volontarie: l’importazione di specie con
scopi ornamentali e di compagnia, la pesca sportiva e l’acquacoltura. Tra i casi più noti di
introduzioni volontarie quella della Chlorophyta Caulerpa taxifolia (M.Vahl) C. Agardh, legata allo
sversamento in mare delle acque provenienti dall’acquario del museo oceanografico di Monaco
(1984). L’alga in brevissimo tempo ha ricoperto chilometri di costa, sostituendosi ai popolamenti
indigeni (Fig. 2), ed è stata successivamente segnalata in numerose aree del Mediterraneo.

Fig. 2. Segnalazioni di Caulerpa taxifolia (Foto S. Guerrieri) tra il 1984 e il 1996 (ginux.univpm.it)
Tra i vettori di introduzione l’acquacoltura, il fouling e il Canale di Suez sono certamente quelli
maggiormente responsabili dell’introduzione di specie aliene (Tab. 2).

              Tab. 2. Vie di accesso in Mediterraneo (Boudouresque & Verlaque, 2002)
L’arrivo di una nuova specie in una località non implica necessariamente la sua stabilizzazione in
quanto l’insediamento stabile è frutto di un processo complesso costituito da più fasi. Il rischio di

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