Page 5 - cartoline storiche
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Sludlo, rucvpero e VD!orinazione de/Je cave di /ufo ipogH a Favìgnsna
Alcune presentano dissesti e cro!li, ma parecchie sono ancora In otti-
mo stato, grazie alr'occhio del m.astrc() cavatore, che ha saputo sago-
marle in strutture pronte a sfidareti secòfi. Un patrimonio come questo,
che ha visto passare generazioni, merita di essere custodito, quanto
meno per non tradire la memoria di chi ha speso l'intera vita nel duro
lavoro, ma anche per renderlo fruibile, per offrire al visitatore un aspet-
to nascosto ma suggestivo dell'isola, pieno di cultura e di tradizioni.
Nel seguito si espongono i risultati di un lavoro dì rilievo realizzato
con le metodologie proprie della speleologia e concernente due delle
innumerevoli cave "a pileri" esistenti, presentando per una di esse un
ipotetico progetto di fruizione.
Rilievo della cava " Virgilio" a Cala Rossa
Incastonata tra la zona Torretta e la punta San Vltuzzo, nell'estre-
mità Nord-Est della Piana, troviamo Cala Rossa, che mostra tutto il
suo splendore di trasparenze e chiari fondali nelle giornate di sciroc-
co. Tutto il contorno della caJa si mostra traforato dai pirriaturi, con
diverse cave a cielo aperto e gli sbocchi delle cave "a pileri".
Arrivando dalla strada sino all'edificio che sovrasta la cala, sì
imbocca una vecchia strada carrettiera scavata nel tufo che porta
ancora i solchi lasciati dai pesanti carretti; scendendo verso Il mare la
stradella piega verso sinistra diventando uno stretto sentiero che porta
ad un piccolo ripiano a pochi metri sul mare su cui si aprono in serie 4
imbocchi di galleria.
La prima è stata battezzata cava "Virgilio", ed è stata oggetto del
rilievo che qui si presenta; all'imbocco sono state rilevate le coordina-
te geografiche pari a 3r55'44" latitudine Nord e 12° 21' 72" longitudi-
ne Est.
Il fronte mostra alcuni crolli dovuti alla erosione particolarmente
forte sul fronte mare; il dissesto si aggrava nel cunicolo che si diparte
immediatamente sulla sinistra e si ferma dopo circa 30 m, che pertan-
to necessiterebbe di un consolidamento ed in atto non risulta pratica-
bUe.
Proseguendo verso l'interno la luce che penetra dall'imbocco crea
ombre surrealì, che sl fanno sempre più tenuti sino a lasciare posto
all'oscurità; occorre accendere le lampade portatili e subito ti avvolge
il silenzio ovattato delle nude pareti di calcarenite; dopo alcune nicchie
e piccoli ambienti laterali, a circa 50 m dall'imbocco, la cava devia bru-
scamente a sinistra e si perde ogni contatto con l'esterno. Da qui in poi
cunicoli paralleli ed ortogonali si intersecano, creando una fitta rete di
camminamenti, che si addentrano per oltre 150 m con uno sviluppo
sub-orizzontale. Intere camere e parte dei cunicoli sono ingombri di
detriti, formati dalle polveri generatesi durante le operazioni di taglio e
dai blocchi imperfetti o rovinati; la dislocazione strategica di tali accu-
muli mostra l'abilità organizzatlva dei cavatori, attenti ad evitare inutili
fatiche e a conservare le forze per il trasporto dei blocchi buoni sino aJ
lontano imbocco a mare. In fondo alla cava un ambiente più grande
mostra il fronte di cavatura in cui il tempo si è improvvisamente ferma-
to; sembra proprio che i lavori siano stati appena terminati, con alcuni
blocchi già squadrati pronti ad essere estlrpati dalla roccia, invece è
tutto fermo cosi da diversi decenni. Questa cava si presenta ben con-
servata e si presta ad un agevole fruizione, come più avanti riportato.
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