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GNGTS – Atti del 21° Convegno Nazionale / 01.11

hypocentres delineates a deformation band the location and orientation of which correspond to those
of an antithetic-fault system in the strike-slip shear zone.

       INTRODUZIONE

       La sismicità del Tirreno sud-occidentale, inclusa la sequenza sismica di
Palermo iniziata il 6 settembre 2002, è in gran parte localizzata nella porzione
sommersa della catena Maghrebide siciliana. Questo settore di catena (Fig. 1)
appare sottoposto a processi di assottigliamento crostale ed è diviso dal Bacino
Tirrenico, caratterizzato da incipienti processi di oceanizzazione, da una zona di
transizione (Boccaletti et al., 1982; Malinverno e Ryan, 1986; Kastens et al., 1989;
Dewey et al., 1989). A partire dalla catena emersa della Sicilia settentrionale verso
nord, si registra infatti un innalzamento di circa 20 km della profondità della Moho,
con uno spessore crostale che varia dai 30-35 km al di sotto della Sicilia ai 15 km
della piana abissale tirrenica (Chironi et al. 2000).

       L'espressione più superficiale delle discontinuità che realizzano questa
transizione è data da un allineamento tettonico orientato circa O -E (Linea Ustica-
Eolie in Ghisetti e Vezzani, 1984), che si prolunga per più di 400 km dall’isola di
Ustica all’arcipelago delle Eolie Alcuni Autori (Kastens et al., 1989; Pepe et al.,
2000), sulla base di dati geofisici e geognostici marini, identificano questo
allineamento con il bordo meridionale del Bacino Tirrenico soggetto a processi
estensionali. La “Linea Ustica-Eolie” può essere anche interpretata come il limite
settentrionale di un’ampia zona di taglio trascorrente destro (Giunta et al., 2000 b),
che si estende verso sud fino al Canale di Sicilia (Fig. 1) e comprende diversi
allineamenti strutturali che attraversano l’isola da Ovest ad Est, tra cui la ben nota
Linea Kumeta-Alcantara (Ghisetti e Vezzani, 1984). Questa zona di deformazione è
localmente dislocata da fasci di faglie trascorrenti sinistre orientate circa NE-SO
(Giunta et al., 2000a; Nigro et al., 2000 e referenze citate).

       Il confronto tra i dati strutturali relativi ai settori onshore della Sicilia
settentrionale prospicenti l’area epicentrale del terremoto del 6 settembre 2002 con
quelli relativi alle strutture morfotettoniche individuate nel Tirreno meridionale, grazie
anche alla recente carta morfo-batimetrica dell’ Istituto Geologia Marina di Bologna, e
la loro integrazione con quelli sismologici ha consentito di elaborare un modello
preliminare di deformazione attiva per questo settore della catena siciliana. In
particolare, l'orientamento delle bande di deformazione espresse dalla distribuzione
degli ipocentri della crisi sismica di settembre 2002 ed i meccanismi focali sono
coerenti con i dati strutturali raccolti e compatibili con la fascia di deformazione
trascorrente orientata O-E che si estende dal Tirreno meridionale alla Sicilia
settentrionale.
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