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GNGTS – Atti del 21° Convegno Nazionale / 01.11

Fig. 2 - Schema geologico-strutturale della Sicilia.

       I processi di assottigliamento crostale che a partire dal Miocene sup. hanno
condotto alla formazione del Bacino Tirrenico sarebbero stati accoppiati durante il
Pliocene, nel settore sud-tirrenico prospiciente la costa settentrionale della Sicilia, ad
un regime tettonico trascorrente (Boccaletti et al., 1982; Finetti e Del Ben, 1986) che
ha causato l’attivazione di un’ampia fascia di taglio trascorrente destro orientata circa
E-O. Il limite settentrionale di quest’ultima si estende, da Ustica alle Eolie, mentre il
più meridionale lungo il Canale di Sicilia (Fig. 1); la zona di taglio comprende alcune
strutture di primo ordine tra cui la Linea Kumeta-Alcantara (Ghisetti e Vezzani, 1984)
che si estende per oltre 300 km dai Monti di Trapani fino al Monte Etna. I due
suddetti sistemi di faglie costituiscono i limiti discreti, settentrionale e meridionale,
della zona di cerniera tra la porzione sommersa (Basso Tirreno) ed emersa (Sicilia
sett.9 della catena maghrebide siciliana. All’interno di questa fascia di deformazione
si sono sviluppate zone di taglio discrete a diversa orientazione di ordine inferiore a
quello delle due strutture principali, che sono state interpretate nel loro insieme come
un duplex trascorrente destro che si è nucleato a partire dal Pliocene.

       La griglia di faglie che caratterizza tale fascia di deformazione (Fig. 3) può
essere suddivisa in tre famiglie, sulla base delle caratteristiche geometriche e
cinematiche: 1) faglie orientate circa da NO-SE, transtensive destre, a O-E, sia
transtensive che transpressive destre, 2) faglie orientate circa N-S, principalmente
trastensive sinistre, 3) faglie orientate circa NE-SO, con cinematica da transpressiva
sinistra ad inversa.

       Alcuni segmenti delle faglie riconosciute lungo la catena siciliana nord
occidentale, tra i Monti di Palermo e le Isole Egadi possono essere ritenuti attivi per il
coinvolgimento nella deformazione dei depositi marini e continentali del Pleistocene
superiore. Esempi di faglie che dislocano i depositi marini tirreniani e quelli
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