Page 6 - 01_11_full
P. 6

GNGTS – Atti del 21° Convegno Nazionale / 01.11

crostale/litosferica sud-tirrenica e nel complesso possono essere interpretate come
Riedel Shear sintetici (Fig. 3) che collegano le due strutture di primo ordine (Nigro et
al., 2000). La sovrapposizione tra segmenti di faglie è alla base dell'apertura delle
depressioni tettoniche dei Bacini di Trapani, Erice, Castellammare, Palermo e Cefalù
(colmati da depositi per lo più marini pleistocenici), che sono interposte tra gli alti
strutturali della Penisola e dell’Alto di San Vito lo Capo e dei Monti di Palermo, del
Banco Scuso e dell’Alto di Solunto (Giunta et al., 2000b e referenze citate).

       Tra i fasci di faglie che bordano i suddetti bacini e che si prolungano a terra,
sono state studiate in dettaglio le caratteristiche di quelli di Marettimo, Trapani e San
Vito: in generale, questi separano alti strutturali recenti da bacini subsidenti
quaternari, dislocando spesso sedimenti marini tirreniani e depositi continentali del
Pleistocene sup.. L’attività recente di questi tre fasci di faglie si sarebbe realizzata
con una cinematica di tipo transtensionale destra, come dimostrato dall’analisi degli
indicatori sulle superfici di faglia.

       Altre strutture di rango inferiore affiorano in tutta la Sicilia nord-occidentale; nel
complesso presentano diverse orientazioni e sono cinematicamente compatibili sia
con le strutture di primo ordine della Linea Ustica-Eolie e della Linea Kumeta-
Alcantara che con quelle di secondo ordine come le faglie di Marettimo, Trapani e
San Vito.

       Le strutture descritte (di secondo e terzo ordine) risultano dislocate da sistemi di
faglie orientati circa NE-SO. Ad esempio, infatti, a Capo San Vito i depositi
continentali a vertebrati del Pleistocene superiore sono dislocati da una faglia
trascorrente sinistra orientata NNE-SSO (Fig. 4d). Anche il bordo orientale dei Monti
di Palermo è determinato da un sistema di faglie NE-SO; le strie di abrasione e i
gradini di calcite su meso-faglie sub-verticali di questo orientamento indicano un
movimento da transpressivo a trascorrente sinistro. L’analisi strutturale ha
evidenziato che anche il margine sud occidentale dei Monti di Trapani,
corrispondente ad un sistema orientato NE-SO, è caratterizzato da una cinematica
transpressiva sinistra.

       Le faglie descritte, orientate circa NE-SO, sono state interpretate da Giunta et
al. (2000a) come sistemi antitetici della zona di taglio principale che spesso
dislocano le faglie O-E tra cui la Linea Kumeta-Alcantara.

      CONFRONTO TRA CARATTERISTICHE GEOMETRICHE DELLE
      STRUTTURE CARTOGRAFATE ONSHORE E OFFSHORE.

       Gli epicentri della sequenza sismica del settembre 2002, come peraltro la
maggior parte della sismicità dell’area siciliana, ricadono nel settore offshore della
catena Maghrebide siciliana. Per questo motivo la definizione di un congruente
modello di tettonica attiva per questo settore del Mediterraneo centrale risulta
vincolata alla possibilità di estrapolare lo stile e le modalità deformative osservabili in
terra anche alla zona in mare. Questa ipotesi può essere ragionevolmente sostenuta
se gli elementi geometrici, dimensionali e direzionali delle strutture risultano
statisticamente confrontabili. Per eseguire questo confronto tra i due set di strutture
sono state preparate carte degli allineamenti morfotettonici, utilizzando foto aeree a
diversa scala per la zona onshore e carte topografiche di dettaglio del fondo marino
per la zona offshore (Fig. 5); il confronto tra i dati direzionali delle strutture è stato
eseguito analizzando i diagrammi inseriti nella figura. Come si può osservare, questi
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11