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GIULIANO RuGGIERI
Istituto di Geologia, Palermo

Due parole sulla paleogeografia delle isole minori
a Ovest e a Nord della Sicilia

Uno studio ragionato del .popolamento delle isole minori che cir-
condano la Sicilia richiede che si conosca in che modo e quando dette
isole si sono formate e, ancor più, se e quando esse sono state collegate
da « ponti continentali » alle terre vicine. Richiede, in altre parole, una
ricostruzione della regione di cui queste isole fanno parte, spinta addietro
nel tempo per quanto è possibile.

In realtà, non è oggettivamente possibile, e nemmeno opportuno,
retrocedere eccessivamente nel tempo, sia perchè le incognite si ingran-
discono paurosamente, sia perchè, dopo tutto, le isole in argomento sono
geologicamente piuttosto giovani, e non vale quindi la pena di formulare
ipotesi relative e tempi nei quali le isole ancora non esistevano. Vi è
però una data che, anche se piuttosto lontana, ha avuto una importanza
fondamentale. Si tratta della fine del Miocene (attorno ai 6.000.000 di
anni fa, data attendibile nei limiti in cui sono accettabili le datazioni
assolute}, quando il Mediterraneo, rimasto completamente separato dal-
l'Atlantico ed avendo bilancio idrico deficitario, venne trasformandosi in
una depressione asciutta, salvo alcuni laghi e alcune paludi sul tipo degli
« chotts ». Un grande lago si trovava in coincidenza della geosinclinale
appenninica, lagtme di minore importanza sono ipotizzabili per l'area
dalla quale doveva più tardi sorgere la Sicilia. In tali condizioni gli
scambi faunistici e floristici fra l'Europa e l'Africa dovevano essere molto
agevoli, salvo gli ostacoli di ordine climatico (sembra verosimile che
sulla depressione mediterranea regnasse un clima di tipo desertico).

All'inizio del Pliocene la depressione mediterranea venne brusca-
mente invasa dalle acque dell'Atlantico, in seguito al cedimento del
Massiccio Betico-Rifano nell'area di quello che è oggi lo stretto di