Page 8 - LA CONSERVAZIONE DEI MONUMENTI LAPIDEI
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figg. 4, 5 - Differenze della durata dei periodo aridi (fig. 4, da P Birot - J. Dresch,
1953) edei valori dell'umidità al suolo (fig. 5, da M. l. Ludovitch, 1977) nella regione
mediterranea (F Zezza, 1990)
basse e maggiore piovosità (Figg. 4-5). Il clima delle
fasce costiere dei vari paesi che si affacciano sul mare,
dove si concentra il più grande numero di siti antichi, si (
discosta da queste caratteristiche generali, essendo fattore di accelerazione nei processi di degrado dei
materiali lapidei.
tendenzialmente più uniforme e simile in relazione ad Tenendo conto, pertanto, del clima e dell'ambiente
costiero attuale di molte aree mediterranee e dei
analoghi caratteri geomorfologici. lngenerale,nelle regioni
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costiere l'umidità, specie notturna, è molto più elevata e
favorisce fenomeni di condensazione molto dannosi per i
materiali lapidei e litoidi. Considerando l'ambiente, poi, la
presenza di ventosità costante quasi tutto l'anno dovuta
alle brezze marine, comporta la formazione di aerosols
salini che sono tra le principali cause di deterioramento
di tutti i materiali. porosi. Se inoltre, si pensa che le
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acque piovane e di condensa in queste regioni non sono
quasi mai pure, ma contengono disciolti sali e inquinanti
atmosferici, si può ben comprendere come è nella fascia
costiera mediterranea che si concentrano i più gravi
fenomeni di degrado che investono non solo l'esterno dei
monumenti, ma che si verificano spesso anche al loro
interno (lazzarini e Tabasso, 1986). In tale contesto va
infatti sottolineato che lungo le coste sono presenti molte
città popolose con estese aree industriali, o raffinerie
di petrolio e centrali termoelettriche ad alto tasso di
inquinamento sia atmosferico che marino (Figg. 6-7). E'
ben noto come, specie il primo, costituisca un'importante