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CAPITOLO 5

Tale criterio inoltre considera la capacità dell’intervento di recuperare prioritariamente le citate
infrastrutture rispetto alla realizzazione di nuove e la capacità delle soluzioni adottate di far
convivere eventuali strutture di nuova realizzazione con quelle esistenti.

Criterio 7 - Sostenibilità economica e gestionale dell’intervento
Una della maggiori criticità riscontrate nei processi di riqualificazione d’uso delle aree estrattive
dismesse è legata alla disponibilità di risorse per la realizzazione degli interventi. Il criterio
relativo alla fattibilità e alla sostenibilità economica dell’intervento vuole rappresentare
l’importanza di promuovere soluzioni che possano essere sostenibili oltrechè sotto l’aspetto
ambientale, culturale e paesaggistico anche sotto l’aspetto economico e gestionale. La
sostenibilità economica può essere valutata secondo diverse modalità quali ad esempio la
partecipazione dei capitali privati e la capacità dell’intervento di produrre un rientro economico.
Di particolare interesse risulta anche la fattibilità gestionale dell’intervento, non è raro il
verificarsi di situazioni dove l’opera, intesa nel suo complesso, una volta realizzata risulta sotto
utilizzata rispetto alle reali potenzialità per le difficoltà legate alla fase gestionale.
La Regione Puglia (2010) attribuisce un peso alla partecipazione finanziaria da parte del
soggetto privato tramite lo strumento della finanza di progetto.
Sottocriterio 7.1 – Gestione e rientro economico dell’opera
Tale sottocriterio valuta la capacità dell’intervento di generare reddito, di auto sostenersi detratti
i costi di gestione.
Sottocriterio 7.2 - Partecipazione del privato tramite la finanza di progetto
Questo sottocriterio vuole rappresentare l’importanza data dalla capacità dell’intervento di
coinvolgere l’operatore privato tramite la partecipazione economica nella realizzazione e nella
gestione dell’intervento.
Sottocriterio 7.3 – Partecipazione del privato tramite forme di compensazione urbanistica e
paesaggistica
Questo sottocriterio vuole attribuire un peso al coinvolgimento dell’operatore privato tramite
forme di compensazione urbanistica e paesaggistica. È possibile infatti prevedere delle ipotesi
in cui un intervento di riattivazione di un sito estrattivo o ancora di prosecuzione dello stesso
possa essere subordinato alla realizzazione di interventi sui siti dismessi localizzati in altre
porzioni di territorio. Le forme di partecipazione del privato possono scaturire anche da accordi
pubblico privati che interessino importanti trasformazioni urbanistiche.
La partecipazione dei capitali privati in questi casi non è legata alla capacità dell’intervento di
produrre reddito ma alla capacità di creare delle forme di compensazione urbanistica e
paesaggistica, anche in modo parziale rispetto al valore complessivo dell’intervento. Tale
criterio va considerato anche nell’ipotesi in cui la compensazione urbanistica e paesaggistica
comprenda il recupero ambientale dell’intervento a fronte della riqualificazione d’uso a cura
dell’operatore privato tramite la finanza di progetto.

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