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livello comunale la fase di conoscenza delle aree di cava abbandonate e il compito di definire le                                                               CAPITOLO 2
modalità attuative per il recupero delle aree di cava.
I Piani delle attività estrattive in generale pongono particolare attenzione alla fase di
pianificazione individuando: cave attive; cave inattive, con particolare attenzione alle aree
dismesse che necessitano di interventi di recupero; aree suscettibili all’attività di cava
compatibilmente con i vincoli territoriali. Gli strumenti di pianificazione delle attività estrattive
promuovono una serie di politiche finalizzate sia al recupero ambientale delle aree di cava
dismesse sia al recupero funzionale delle stesse; indicano le destinazioni possibili e i criteri di
buona pratica per il perseguimento dei risultati attesi. Il problema legato al recupero delle aree
di cave dismesse è affrontato tramite la possibilità di riattivare la cava, riattivazione che può
essere finalizzata sia al recupero ambientale sia alla riqualificazione d’uso delle aree. Tuttavia
tale politica non sempre è risultata condivisa in relazione alla riapertura di taluni siti di cava; in
alcuni casi infatti la riattivazione è prevista per un periodo limitato prestabilito in altri è
equiparata ad un ampliamento delle attività estrattive.
Nell’ambito degli strumenti di pianificazione dell’attività di cava appare importante definire con
dettaglio non solo le aree nelle quali risulti possibile esercitare l’attività estrattiva ma anche
approfondire la conoscenza delle aree di cava dismesse e abbandonate e del loro reale stato di
degrado; tale ricognizione risulta necessaria per pianificare correttamente la possibile
riattivazione delle cave dismesse finalizzata al recupero e al soddisfacimento del fabbisogno di
materiale.
La pianificazione delle attività estrattive pone con sempre maggiore frequenza una particolare
attenzione al corretto dimensionamento del fabbisogno di materiale e alla possibilità di
soddisfare il fabbisogno stimato anche tramite l’utilizzo di materiale riciclato. Si ritiene che una
significativa attenzione debba essere posta nei confronti delle politiche di riciclaggio dei
materiali provenienti da scarti di escavazione e di demolizione, promuovendo a tal fine anche le
politiche di demolizione selettiva del patrimonio edilizio; tale attenzione consente di limitare il
prelievo di materiale naturale e di soddisfare una quota parte del fabbisogno tramite l’utilizzo di
materiale riciclato. La Regione Toscana promuove politiche orientate all’utilizzo di materiali
suscettibili di riutilizzo assimilabili per l’impiego a quelli naturali anche in accordo con il Piano
Regionale dei Rifiuti.
Un aspetto non trascurabile infine è legato alla necessità di superare la frammentazione del
quadro pianificatorio attuale sia raccordando gli strumenti di pianificazione delle attività
estrattive con quelli sovraordinati di pianificazione paesaggistica sia attribuendo un ruolo
strategico nel settore estrattivo alla pianificazione comunale di carattere urbanistico, chiamata a
confrontarsi con lo strumento di pianificazione paesaggistica e con quello delle attività estrattive.
Una delle opportunità offerte dalla costruzione di politiche sinergiche ai vari livelli della
pianificazione, che si ritiene essere particolarmente significativa, è da ricondursi all’attivazione
di meccanismi di compensazione paesaggistica e urbanistica a livello territoriale.

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