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4 I LUOGHI DEL PRELIEVO DI MATERIALE NEL COMUNE DI CAGLIARI                                                                                                     CAPITOLO 4

4.1 Premessa

La reinterpretazione dei paesaggi produttivi estrattivi trova efficaci applicazioni nei contesti
urbani offrendo importanti occasioni per il progetto della città e per la realizzazione di nuovi
spazi dedicati allo svago, ai servizi, alla residenza. L’ambito urbano inoltre acquista una
importanza significativa nello studio dei paesaggi estrattivi in relazione alla possibilità data, in
numerosi casi, di stabilire una relazione diretta tra i luoghi del prelievo di materiale e il costruito.
“Lo spazio urbano superficiale e quello sotterraneo si compongono della stessa materia, l’uno in
positivo, l’altro in negativo e la città manifesta tutto questo in una straordinaria successione di
muri dalle diverse tessiture”1 (Montalbano, 2006).
I siti di cava possono risultare completamente inglobati nel tessuto urbanistico o localizzati in
prossimità dell’edificato urbano; in numerosi casi il processo di espansione della città raggiunge
le ex cave che diventano elementi dello spazio abitato o della periferia.
La città di Siracusa include al suo interno le latomie, antiche cave di pietra utilizzate per la
realizzazione della città antica, che rappresentano una suggestiva integrazione tra paesaggio
produttivo storico e paesaggio urbano.
La presenza di cave inattive localizzate in ambito urbano ha dato origine nella città di
Barcellona ad importanti spazi pubblici2, analogamente nella città di Monaco di Baviera il parco
urbano ricreativo Westpark (1983) è realizzato in aree estrattive dismesse, nella città di Milano
la presenza di cave abbandonate offre lo spazio per la realizzazione del Parco delle cave
(2002). L’utilizzo delle aree estrattive per la creazione di spazi pubblici e in particolare di parchi
urbani trova esempi rappresentativi anche nel passato; il Parc des Buttes-Chaumont (1867)
localizzato alla periferia di Parigi è il risultato della riqualificazione di cave di pietra.
Imponenti esempi di siti di cava inattivi localizzati alla periferia di contesti urbani sono
rappresentati dalla cava di argilla localizzata alla periferia nord-est di Salerno e dalla cava di
tufo localizzata a Chiaiano nel Comune di Napoli; per questi siti si ipotizzano soluzioni
progettuali finalizzate alla creazione di nuovi scenari tramite la riqualificazione d’uso e
l’integrazione funzionale e paesaggistica con i confinanti centri urbani (Cajati e Pastore, 2008).
In relazione a tali riflessioni in questa sede si affronta un caso di studio localizzato in ambito
urbano costiero. La scelta di occuparsi dei luoghi del prelievo di materiale nel Comune di
Cagliari è da ricondursi alla presenza: di un insediamento urbano di origine antica; di un
patrimonio architettonico di matrice storica di rilievo realizzato con il materiale lapideo locale; di

1 Montalbano C. (2006), Le aree estrattive nella definizione di un nuovo concetto di paesaggio. Lo studio di un modello architettonico
territoriale per la Puglia, in “Le risorse lapidee dall’antichità ad oggi in area mediterranea. Atti del convegno”, Canosa di Puglia (Bari), 25 -
26 settembre 2006, pag. 388.
2 Nella città di Barcellona il Fossar de la Pedrera (1986), spazio commemorativo, il Parc de la Creueta del Coll (1987), parco ricreativo, il
parco del Migdia (1992), sono realizzati in aree estrattive dismesse.

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