Page 447 - D-Girolamo_Matranga
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PARTE               TERZA:
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          Marauiglia fù ,che Troia incenerita, fi rinouaſse nel
       le acque,che Marte focaio dellövniuerfo, rinaſceſse daltı
      le onde , che nella molle laguna le ſaette ſi temperaf
      ſero,per abbattere il Tiranno di Flegra; e da canali Ve
      neti,nello ſtretto d'Hellefpóto,enell'Arcipelago Egeot
      fulminafse il terrore. "?
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         Venetia è tutta vn Porto . Lo ſpoſato Nettuno le Plat:iu Alex. III.
      ſerbò inuiolata la fede. Egli le diedeil Tridétein dote :

      Egli è la ſua guardia, ilſuo baſtionesin       2012
             Pro portis Thetysypromænibus equor.27 .!.wik
                                                                   Mellerus.
                Maris aquore cinétam 2,7 )           1:51   : Tier
             VndefonisVenetam Neptuni menibus Vrbemo" , storfFriſchlinus      Al .
      Egli nel ſuo ſeno piaceuolmente         l'abbraccia  , eperi          1
      ſuoi mari felicemente    la ſcorge..
             Abluit æquoreis nafcentem fluétibusvrbem              Sabellius.

             Quamgremio complexa tenet.     8          To
      Ma fieuale riparo le ſarrebbe il tito ondeggiante , ſe
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      non glielo rinforzaſsero il buon gouerno ebanimoſità
      de Senatori,che dierono leggi al mare, : ?
             Legibus exlegescum teneatis aquas.. .";.
      I Soloni ,iDraconizi Platoni,quiui firiunirono    ,diperfetó bevog sinh
      ta Politia a darle forma . E le dodici Tauole Romane        ;

      grā tempo è,fommerſe , quiui vennero a galla E Marte
      iteſso ordine , ed ardore diede a gl’Eſerciti  , e giufto rid
      gore agli Areopaghi di quella.
         Ellaè potente in terra,nol niego, feppoaltresìNet:
      tuno maneggiare i Caualli, ma via piùpermare : e tā ,
      to,che per tutto Oriente i comertij allargò, ein bocca
      dell'Ortomano Dragoneya fuo diſpetto,e nullacurante
      ilmordace dente , ed il tremendo fifchio , la Signoria HD                  vi
      delle più nobiliIſole francamente mantenne.

          Conobbe chiaro l' Ottomano, dalla ſperienza amb
      maeſtrato, che davna parte la Veneta Republica,dallo
      altra gli Auſtriaci foſserodella ſua Tirānide il freno,deli
      la infatiabile ambitione l'oſso più duro, della voracità
      Saturnina l'indigeribile faſso, e dell'impetuoſo furore;
       aſpiranteall'aſsorbimento d'Italia , q di Hungaria, gli

                                                         argini
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