Page 482 - D-Girolamo_Matranga
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206         PARTE · TER Z A.

                                  numerrorem.Sono i Moltri ſouerchianze della Natura;
                                  enfiaggioni putride dellº humido ſcprabbondante , e
                                  partifordidi dell'acquc ftagnanti, e paludoſe ,cotte da
                                  calore eccelliuo.Cosìpéso il Liceo.egl'ldoli moltruo .
                                  ſi ſono pure di abbomincuoli lordure parti informi , ed
                                  illegitimi dellafregolata concupiſcenza.Ierloche furo
                                  no dagli Hebrei chiamati Ossi Ghululim da 7173 Ghilül
                                  Fordes,ftercus.() dal ſignificato di Rota.Sicomedal loto

                                  e dallacreta varia vafellame il Vafaro finge a capriccio,
                                  così l-Huomo a ſuo talento i Simolacri affigura .
                                      Fecódiffima più che Libia,più che Hircania di Mo,
                                  ftri,e l'Ilolatria.Egli è più numeroſo il Popolo de gl·ld
                 Plin.1.2.c.7
                                  dij, che degliHuomini: Maior cælituzkpapulus, quàm bo
                                  mirum intelligi poteft. Egli è più ageuole allohuono fi.
                 Ambrof.de Parad.cgurarſı vnNume,che generare va fimile:Singuli quoq;
                 13 .              ex femetipſis totidem Deosfaciunt . Tutto il Mondo egli
                 Tertul.de fpe&•c.3.è Idolio. Tocum feculum Satanas, & Angeli ecus impleue
                                   runt.Le ruſticane, e le faluaggie Terre non ſolamente,
                                   male ciuili,e che sāno del Celelte,di Moftri piene ſono.
                 Sen.in Her.Oet.
                                                Inuafit omnis ecce iam Cælum fera.
                 D Tho.p.p.q.8. ab Per tutto vi è Dio, in tutte le coſe internato, ancorche
                 Art.i.ad 4.1          } eccellenza della Natura al tutto ſopraſti
                                   per                                                 . L'on
                                   nipotenza, e l'infinità dell'eſséza come caufa,e foſtegno
                 Ambrof.adc.6. Ep. dell ' eſsere penetra i Menomi . Grā patienzadella soma
                 ad Epheſ.
                                   Bontà deila Potéza non diſuguale.E gliin ſua fucciato.
                                   lera i ladri degli honori ſuoi, gli vfurpatori frodolenti,
                                   & ingiurioli della Diuinità; e ſeco competitorii legni,
                                   i metallize i fatti . cadaueri,le puzzolenze ,e le carogne.
                 Idem in c. 6. Ep: ad Soffre che ſia adorato il fordido ſchiauo , e la Nac.
                       . de Idolol. ftà ſpreggiata.Soffie gli adulteri della verità,edella vni.
                 ferrull
                                   tà,che ad innumerabili,e fill Simolacri fi piegano.Deia
                 Idem.
                 Ambrof.in c.11.Ep: vnumprædicas quitantosefficis? verum qui falſos?Soffie
                 j.ad Cor:
                                   che feco cötenda il riprouato nimico, edall.Eterna fe.
                                   licità proſcritto, ZeloSatanas idololatriam inuenit.E che
                                   l'huomo fauoritoa poter eſsere vn Dio per gratia, ſe
                                   fefso cattiui a vilmente ſeraire vno Scheletro, e nello
                 Tertull.Ibidem .
                                   Scheletro il publicato nimico. Pro Deoaduerfus Domini
                                                                                        сор .
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