Page 574 - D-Girolamo_Matranga
P. 574

358         PARTĘ                TER         Z A :
                                  ſottopoſto, che altresì del ferro diAleſsandro fouente

                                  foggiaccia altaglio
                                     Fù Carlo figlio di Pipino, al quale la prima volta il ti
                                  tolo di Chriſtianiſſimo da Romani Pontefici fù conceſso.
                                  Grandeper il paterno Reame ,maggiore per l'acquiſtato,
                                  e per l'Imperio all'Occidente reſtituito. Il quale doppo
                                  trecento ventiquattro anni,da che nelcinquanteſimo ſe.
                                  ſto anno del quinto Secolo,in Auguftolo ſi ſpenſe, nelle.
                                  ottauo appunto , in Carlo fi racceſe : & hoggi mai , an
                                  corche non con la Gigantea antica ftatura che haueua ,
                                  fiorente, è viuo , ila lunga età del Romano , miſura
                                  ta dal primo Auguſto , finºall'vltimo Auguſtolo , hà
                                   pareggiato non ſolo, ma quaſiper più ditre ſecoli traf              1

                                  corſo. Nelloadoleſcenzadel reggimento , le guerre d'
                                  Aquitania terminò Carlo, i Longobardi eſtinſe,& il Re
                                  gno diquellifoceappendice dcluoi Soggiogò,abbaltè, i
                                  Saſsoni, ſnidò dalle Spagne i Saraceni,ſottomeſse i Dani,
                                                                                                di
                                  gli Sclaui , e i Boiari , fconfiſse gli Hunni , e le porte
                                  Giano ferro.

                                      Egli non ſolo aMarte , ma altresì a Pallade ſagrificò.
                                  Aprì le accademie , e gli Anfitheatri ; fteſe i Prodromi ,
                                   a i Corfieri ,& a i Filoſofi i Peripati;fauoreggiò i Sapien
                                   ti, ei Guerrieri; inaffiò leMorie diMinerua, e gli Allori
                                   della Vittoriazintrecciò con le Palme le Vliue,e compari
                                   re fece non meno glorioſi del Campidoglio , i Portici.
                                   Fede ne facciano idue famoſi Liceidi Parigi , ediPauia
                                   da lui fondati, e di grandi preminenze arricchiti . Allo
                                   Scudo di Carlo Magno fi ſcriſse.
                                       DELPHINAS PROPAGAVIT, ET AGVILAS.
                                   E'l Glorioſo Simolacro di lui col ſeguente Elogio fu
                                   encomiato.

                  DonalusAcciaiolas               Irino olens Fama Caroli Magni Nomen
                                            L                     Loquatur,
                  in Car,
                                                 Cui Europa ,totuſq; orbis Lilietum :
                                   Cui oculea totidëcreuerüt Sceptra,quot Propaginesgemmarüt ,
                                             Totidem Palmarum Sylue, quot Palmites;
                                                  Totidem Imperia, quotNepotes :
                                                                                           Re
   569   570   571   572   573   574   575   576   577   578   579