Page 5 - Andaloro1998
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La ge.Hionf! d e/In fnscin costiera d ella provincia di Trapa11i  l l/

Marsala giacch~ le dcoste sabbiose sono state edificate per prime diventando un coni inua teoria di
abitazioni senza soluzione di continuità.
Nell'area è stato osservato un notevole apporto di sfabricidi ed altro materiale solido di risulta nella
fascia demaniale e spesso proprio sul litorale; questa situazione è diffusa in tutta la provinci a ma
acquista un livello di pericolo.~ità nell'area d i Capo Feto dove sono concentrati enormi discariche abusive
ma Nell'area a Sud di Trapani le cave di manna presenti operano una doppia a7jone di disturbo
ambientale attraverso lo scarico sul litorale di materiali di scarto e l'inunissione in mare di polvere di
manna che ricopre le biocenosi bentoniche.
Nell'ambito dell'indagine presso i comuni. si è rivolta molta cura alla conoscenza dei piani regolatori (l à
dove ci sono) dei comuni stessi per poter identi lìcare tutte le aree, specie nella fascia costiera. prossime
ad essere sfruttate per strutture comunali o comunque sotto il controllo di questi. Ma la
progranunazione del territorio nella provincia versa in una situazione caotica essendo in q uas i tuili i
comuni in vigore piani regolatori scaduti o programmi di costruzione vecchi di quasi vent'anni.
Quasi tutti i comuni dell'area strumo solo adesso realizzru1do d sistemi fognari ed impirutti di
depurazione adeguati ma i tempi si prospettano lunghi e comunque sono numerosi gli scarichi a mare
non trattati in alcun modo a cui si aggiungono una quantità di scarichi abusivi.
Se vi è la prospettiva di un prossimo adeguamento nel trattamento dei ret1ui nei centr i urbani appare
insrutabile la situazione degli agglomerati estivi popolati in totale da 200.000 persone che scaricano
persino a " cielo aperto" direttamente in mare .
Queste abitazioni sono prevalentemente abusive ( sono migl ia ia in tutti comuni le richieste d i sanatoria
edilizia) ed esercitano una forte pressione ambientale concentrata nel periodo estivo quando l'elevata
temperatura delle acque ed il basso idrodinrunismo aumentano i rischi di distrolìe.
Per quanto riguarda gli la qualità delle acque i dati dddi microbiologia provenienti dal monitoraggi delle
USL rientrano quasi sempre nei limiti stabiliti frumo eccezione ad eccezione delle stazioni prospicenti il
fiume Kalatubo e Canalotti. che danno valori di coliforrni totali, fecali e streptococchi costantemente
molto elevati; mentre le stazioni de l liume San Bartolomeo, quella prospicente alla Lampara a
Castellammare e quella dell'ospizio Marino a Trapani, danno valori eccedenti solo nei mesi estivi .
Le anomalie si verilìcruto quindi in relazione allo scarico di corsi d'acqua o in prossimità di grossi centri
in periodi di basso idrodinamismo ed elevate temperatura estive.
I dati relativi ai nostri campionamenti sono invece riportati in tab. 2a per quanto riguarda le medie dei
valori rilevati in estate. e in tab. 2b per quanto riguarda le medie dei valori rilevati in inverno .
I dati mostrano una situazione generalmente positiva con cenni di sofferenza nell'area ru1tistante la
città di Trapani dove aumentano le concentrazioni di ammoniaca, nitrati e nitriti soprattutto nei mesi
estivi. I metalli pesanti sono sempre contenuti e solo il cromo raggiunge livelli più elevati a Trapru1i e
a Castellammare nei mesi piìt caldi. Tutti gli altri parametri rientrano nella normalità mentre la
clorolilla "a" ha bassi valori che confennano la tendenza oligotrotica che il regime di correnti e venti
presenti nell'area concorre ad instaurare.
Le analisi effettuate in 4 stazioni di campionamento posizionate nel Porto Canale di Mazara del Vallo
mostrano un pesante livello di inquinamento da imputare all'immobilità del mezzo che non ha più
apporti a monte se si eccettua i ret1uo depurato di un agglomerato abitativo. ai 48 scarichi incontrollati
e censiti dalla Capitaneria di Porto. agli scarichi de i motopescherecci che stazionano nel porto canale e
spesso allo scarico diretto di residui di prodott i ittici.
I dati emersi dallo studio dd flusso turistico nell'area consentono di suddividerlo in un Turismo
itinerante è costitui to da turisti che fatmo il giro della Sicilia od il percorso archeologico ed in un
Turismo stabile che ..: la forma di turismo piì1 comune.: ne ll'area costituito prevalentemente da
provenienze italiane concentrate soprattullo nelle isole minori m~ anche a Mazara, Selinwtte, Marsala
ed Erice oltre che nei numerosi campings sparsi sulla costa. Non ~ possibile avere una reale
quanti!icazione del fenomeno poiché s i avvale spesso di strutture private ru1busive. L'impatto d i questa
categoria turistica sul l'ambiente terrestre e marino costiero ~ violentissimo al di là de ll'occupazione
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