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Queste specie si riallacciano a quelle del genere Cylindropsis, genere
tipicamente tirrenico ( corsicus Fauv. di Corsica, sardous Saul. di Sar-
degna, bm·dei Coiff. della regione del Var nelle Alpi Marittime Francesi,
litoralis Coiff. del Portogallo e andreinii Bordoni di Moscona presso
Grosseto in Toscana (Bordoni, 1958), probabilmente d'origine gond-
waniana orientale, formato da specie che possiamo definire «forme» relitte
di entità sviluppatesi verosimilmente sulla Mesogeide alla fine del
Secondario.

      I Leptotypblopsis hanno una maggiore dispersione nel Mediterraneo
ma è certo che assieme ai Cylindropsis e all'Oligotyphlopsis nevesi
Scheerp. del Portogallo, formano un insieme di specie piuttosto omogenee,
caratterizzate da un organo copulatore posto in posizione primitiva nel-
l'addome in riposo, con lobi laterali corti, con il capo a tempie non
dilatate, con antenne ad articoli gradatamente ingrossati ed infine con
le tibie fornite sul lato esterno di numerose spinule evidenti.

      Entro la' Jinea filetica che si sta trattando è separabile un gruppo di
generi chiaramente tirrenici (Cylindropsis, Bacillopsis, Typblosorius, Oli-
gotypblopsis, Lusitanopsis) da un gruppo di generi che oltre che nel
Mediterraneo occidentale si trovano anche nel Mare Jonio (in particolare i
Typbloiulopsis e le tre specie di Leptotypblopsis già citate per le Isole
Ionie) e la Turchia (le due specie di Leptotyphlopsis già citate per
questa regione).

      Potremo quindi definire il genere Leptotyphlopsis un genere a dif-
fusione N-mediterranea, presente tuttavia anche in Tunisia e a Lampedusa.

      La forma di Lampedusa è anzi la più meridionale del gruppo, dato
questo che riveste un certo interesse. Non essendo note altre specie di
Leptotypblopsis in Tunisia, essa ha un notevole interesse biogeografico
perchè d'origine molto antica, convalidata anche dalla particolare indi-
vidualità specifica rispetto alla forma N-africana (peyerimboffi Norm.) e
alle forme ioniche.

      Si dirà quindi che se Lampedusa ebbe dei rapporti territoriali con
le terre viciniori, tali rapporti dovrebbero essersi stabiliti o essersi
prolungati sino ad una data molto più lontana nel tempo che non per
Pantelleria, ove è presente, come si vedrà, l'Octavius vitalei cossyrensis
Coiff., Stafilinide ipogeo, anch'esso d'origine molto antica, appartenente
alla stessa ed unica entità che sulle coste del continente N-africano rap-
presenta il suo genere.

      Un legame diretto inoltre con l'unica specie endemica medio-appen-
ninica del genere (doderoi) non è possibile, date le sostanziali differenze
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