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scarso significato e per gli elementi europei (3 specie) pur'essi ad ampia
 diffusione e forse di recente importazione (Sitona GERM.), restano 10
 specie. Tolti gli elementi tirrenici settentrionali (2 specie) ed il T.
 (Coelotyphloporus) n. sp. ad affinità sicule, le restanti 7 o sono contem-
 poraneamente presenti a Lampedusa ed in Tunisia o sono endemismi di Lam-
 pedusa ma con strettissime affinità con le forme tunisine. Al popolamento
 di Lampedusa sembra quindi abbiano contribuito due diverse componenti
 faunistiche, una tirrenica (Brachycerus albidentatus GYLLH., Larinus vit-
. tatus F., Torneuma (Coelotyphloporus) n. sp.) ed una, più numerosa,
 maghrebina, (Otiorhynchus lopadusae SoL., Brachycerus undatus schatz-
 mayri ZVMPT, Sitona virgatus FAHR., Alaocyba lampedusae Don., Neu-
 matora depressa NoRM., Tornéuma (Typbloporus) n. sp.) con ben tre
 taxa endogei ciechi. Lampedusa è quindi l'estremo limite sud e l'estremo
 limite nord, rispettivamente, di molte delle specie che compongono la
 sua curculionidofauna.

                                CONCLUSIONI

      Ognuna delle isole o gruppi di isole qui sommariamente trattate,
possiede una sua peculiare fisionomia. Analoga considerazione è stata
fatta da FocARILE (l.c.) per i tenebrionidi.

      Sintetizzo qui in pochi punti le più importanti osservazioni che
si possono fare sulla curculionidofauna di questi territori.

l0      Ogni  isola  o  gruppo  di  isole  presenta  una  composizione  fauni-
     )

stica che, sostanzialmente, riflette, benchè impoverita, quella dell'anti-

stante territorio continentale, sia esso siculo, appenninico o nord africano.

      2°) Presentano evidenti affinità sicule Ustica, le Egadi, Malta e
Linosa; sono a prevalenti affinità nord africane Pantelleria e, soprat-
tutto, Lampedusa. Le Eolie invece presentano un quadro faunistico più
complesso in quanto riscontriamo sia influenze sicure orientali che appen-
niniche meridionali.

      3°) Per quanto riguarda le forme alate (eccezion fatta per Ustica
di cui sono noti troppo pochi dati) osserviamo che esse si aggirano, iri
percentuale tra il 70 ed il 77% dell'intera curculionidofauna a Pantel-
leria, Malta, Favignana e Levanzo, percentuale sensibilmente vicina a
quella degli antistanti territori siculi e tunisini (77-78% ). Essa scende
a 57,1% a Lampedusa e, addirittura, al 42,3% a Marettimo; sale invece
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