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iberica (GoNZALES, 1971). V'è poi il T. rosaliae RoTT. della Sicilia oc-

cidentale che possiede una razza particolare (ssp. championi SoL.) a
Cefalonia ed a Corfù ed una seconda (ssp. hipponense NoRM.) in nord-
Africa.

     La nuova specie è assai vicina a T. rosaliae RoTT. e, soprattutto,
al T. longipemze Prc del nord Africa.

       Si tratta, quindi, di un endemismo ad affinità nord africane apparte- ·
nente ad un contingente paleomediterraneo con probabile centro di dif-
fusione nel Maghreb.

6") Torneuma (Coelotyphloporus) n. sp.

      Anche questa entità appartiene ad un gruppo sistematico di grandis-
simo interesse zoogeografico; ad esso appartengono (dati inediti) 9 specie
o sottospecie contando anche la forma di Lampedusa. La loro distri-
buzione è più ristretta di quella dei Typhloporus ma forse più interes-
sante. Coelotypbloporus è presente infatti in Sardegna con 4 specie di
cui l (T. raymondi PERRIS) presente anche in Corsica, in Calabria
(l specie), in Sicilia (pure l specie ma con una razza descritta del pro-
spicente litorale tunisino ), l specie a Lampedusa ed l a Cefalonia
(dati inediti ! ).

      L'entità di Lampedusa è affine al siculum s.I. di Sicilia e di Tunisia.
      Si tratta quindi di un endemismo ad affinità sicule appartenente ad
un raggruppamento sistematico con apparente centro di origine tirrenica
ed a diffusione transjonica e trans-sicula.
      Assai interessante è poi osservare la percentuale di specie attere
rispetto alle alate, ben 11 (46% dell'intera curculionidofauna dell'ar-
cipelago). Di esse 9 sono proprie di Lampedusa (42,90% ). Fra queste,
assai poche tuttavia sono le forme legate all'uomo (Brachycerus albiden-
tatus GYLLH. ed Hypera pbilantha CAP.). Questo fatto accentua le
differenze esistenti tra la curculionidofauna di Lampedusa sia da quella
delle altre isole del canale di Sicilia (Marettimo esclusa) sia da quella
siciliana e tunisina nelle quali, detta percentuale, s'aggira intorno al
22-23%.
      Possiamo concludere questa breve analisi zoogeografica dei rincofori
delle Pelagie affermando che, per quanto riguarda questi coleotteri,
Linosa denuncia affinità sicule (almeno sulla base dei due soli endemismi
conosciuti) mentre quella di Lampedusa è assai più vicina a quella
maghrebina. Eccezion fatta per gli elementi mediterranei (9 specie) a
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