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crisi, come è successo per altre gloriose tonnare mediterranee. La vicenda di Capo Granitola ci ricorda
analoghe vicissitudini di altre tonnare mediterranee. Su questi aspetti socio-economici rimane mirabile
quanto scritto dal compianto Doumenge (1999) sulle pesche tonniere del Mediterraneo.
Conclusioni
Il tonno atlanto-mediterraneo è un grande pesce pelagico migratore. Il Mediterraneo rimane la
principale area di riproduzione. Il tonno è gregario sin dalla più giovane età. Ancora di più quando
trovasi nella fase genetica. Il tonno è reotropico positivo, si muove cioè in favore di corrente. Ciò gli
consente un risparmio di energia. Per il tonno genetico, il vettore entro cui si muove, è dato dalla
corrente atlantica entrante in Mediterraneo (MAW) e sue diramazioni. Poiché questa corrente è
superficiale e progressivamente diviene più temperata e calda, man mano che procede da Ovest verso
Est, anche i tonni genetici che dalla fine di aprile e dopo, fino a maggio e giugno, si muovono in essa,
sono anch’essi superficiali ed osservabili a vista. In questa condizione i tonni sono catturabili con
attrezzi diversi (sciabiche, reti a circuizione ecc.) tra cui le tonnare. Tuttavia la catturabilità da parte
delle tonnare è anche condizionata da fattori meteo marini locali e giornalieri quali sono le brezze
tese di tramontana o di maestrale che spirano nel periodo primaverile estivo in Mediterraneo. Questo
fenomeno è detto in gergo siciliano “ammatticata”cioè ammucchiata di acqua e quindi di tonni, se però
ci sono i tonni nella corrente generale atlantica entrante. Questi tonni sono detti di andata o di corsa,
così pure le tonnare interessate (Sic. Sett., Sardegna, Baleari e tonnare costa africana). Il tonno post
genetico od intergenetico o i tonni di 3, 4 anni che sono nati e cresciuti in Mediterraneo, mirano ad
uscire da questo mare per raggiungere i luoghi di pastura e distribuzione dell’Atlantico. Questo fatto
avviene a partire da luglio e per tutto l’autunno. Anche questi tonni sono gregari e geotropici positivi.
Ma il vettore entro cui si muovono è ovviamente la corrente uscente e le sue diramazioni, cioè la LIW
(Levantine Intermediate Water). Le tonnare di ritorno dovevano quindi avere un pedale che consentisse
di intercettare uno dei pennelli uscenti della LIW. L’oceanografia dello Stretto di Sicilia di quest’ultimo
decennio ci mostra come l’orografia tormentata dello Stretto possa suddividere in diversi e opposti
pennelli d’acqua le vene principali delle grandi correnti che nell’area si registrano. È da ritenere che un
pennello di LIW prossimale alla costa Sud Siciliana alimentasse la tonnara di ritorno di Capo Granitola
e le altre tonnare di ritorno, una volta attive su quel versante.
Ringraziamenti: Ringrazio M. Marini, A. Lucchetti, C. Tesauro dell’ISMAR, CNR di Ancona e mio figlio
Giuseppe, per la collaborazione datami.
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76 s.i.b.m. 71/2017