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scambio commerciale con le aree vicine. Contemporaneamente raffinarono anche

                   le tecniche di pesca, grazie all'utilizzo dell'ottimo legname presente nelle foreste di
                   cedro  dei  monti  vicini,  per  la  costruzione  di  imbarcazioni  via  via  sempre  più

                   complesse.  L'acquisita  capacità  di  navigare  anche  di  notte  seguendo  la  stella
                   polare,  permise  a  questo  popolo  di  allargare  velocemente  i  propri  confini

                   commerciali.


                          Risale con molta probabilità a quest'epoca, lo stretto rapporto fra i Fenici
                   ed  il  tonno,  rapporto  che  sulla  base  di  diversi  elementi  si  potrebbe  definire

                   fondamentale. Sicuramente i Fenici già conoscevano questo pesce e se ne cibavano
                   da tempo, ma solo ora, probabilmente tra i XX ed il XV secolo a.C., cominciano a

                   padroneggiare  le  competenze  e  le  tecnologie  per  praticare  una  pesca  complessa
                   con  l'utilizzo,  in  alcuni  casi,  di  reti  mobili  mosse  da  più  imbarcazioni  (forse

                   mutuate dalla pesca fluviale egiziana) ed in altri di reti fisse, quelle che potrebbero

                   essere definite le prime tonnare.

                          Vi  sono  prove  di  insediamenti  Fenici  in  Egitto,  Libia,  Tunisia,  Algeria  e

                   Marocco, lungo tutte le coste meridionali del Mediterraneo; per ciò che concerne
                   le coste settentrionali i Fenici si insediarono in Turchia, Grecia, Italia, Francia e

                   Spagna e ancora, oltre lo stretto di Gibilterra, lungo la costa europea, in Portogallo,

                   per poi spingersi, pur se con una presenza meno frequente, fino a Francia e Regno
                   Unito. I Fenici inoltre si spinsero sino a Madeira e alle Azzorre e a sud, grazie al al

                   viaggio del cartaginese Annone che, verso la fine del V secolo a.C., facendo vela da
                   Cartagine  verso  l'Oceano  Atlantico,  superò  le  colonne  d'Ercole  e  giunse  fino  al

                   Golfo di Guinea . (Fig. 2.2)
                                   17
















                   17 S. Caranzano «La navigazione e i porti etruschi – dispensa 7 – Lezione di archeologia / Gennaio 2012.»
                   Università Popolare di Torino a.a. 2011/2012, p.49
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