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Il campionamento per punti fissi prevede che l’operatore si collochi all’interno di
una circonferenza immaginaria il cui raggio, costituito da una fune posta sul
substrato, misura 2 metri e la cui area è pari a circa 12.57 metri quadrati (fig.
3.2.1). La dimensione scelta per il campione fornisce un buon livello di
accuratezza per molti organismi del macro e megabenthos distribuiti con una
elevata mosaicizzazione nei fondali dell’arcipelago Egadi.

                                                                          fig. 3.2.1

Inizialmente l’operatore si pone al centro della circonferenza ad un’altezza dal
substrato tale da avere una visione d’insieme che permetta una valutazione
generale della superficie da censire. Successivamente il subacqueo nuota radente
al substrato, senza accostarsi ad esso e avendo l’accortezza di non sollevare
sedimento e “falciare”, pinneggiando, alghe o quant'altro sia nelle immediate
vicinanze. Scostando eventualmente le fronde delle macroalghe, si procede
censendo le specie bentoniche aventi minori dimensioni e sfuggite ad una prima
valutazione. E’ bene che i vari operatori prestino attenzione nel distanziarsi l’un
l’altro così da evitare un’eccessiva vicinanza delle repliche nello spazio che
potrebbe influenzare i risultati della ricerca (KINGSFORD and BATTERSHILL, 1998)
e causare problemi di pseudoreplicazione (sensu HULBERT, 1984).
Le specie sedentarie e vagili sono state valutate in termini di abbondanza, ovvero
è stato contato il numero degi individui presenti in quel momento nell’area da
censire. Per la vegetazione e le specie sessili (quali i poriferi o le colonie di

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