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ANNALISA MANIGLIO CALCAGNO
U N ~ V E R S ~D1ÀGENOVA

      Ci sono dei criteri di definizione di queste aree marine, perché a fatica siamo arrivati
nel tempo a definire le aree terrestri attraverso alcuni sistemi e non ci siamo ancora perfet-
tamente riusciti. Lei ha parlato di sistema e se in queste aree marine rientra la linea di costa
e in che maniera?

TAIRA DI NORA
      Questa è un'ottima osservazione perché ci consente anche di far luce su uno dei motivi

che hanno causato I"'insuccesso" fino ad oggi delle aree marine protette: non esistono crite-
ri per la designazione delle aree marine protette ci sono due leggi la 979 e la 394 che fanno
un elenco di 50 aree dove si possono istituire aree marine protette, non esiste nessuno studio
paranietrico, nessun codice, nessuna check-list niente che abbia consentito di capire qual
era la palpabilità delle aree entrate in questo elenco quindi sono state scelte in via del tutto
arbitraria.

GIUSEPPE COGNETTI
       Quando parliamo di aree marine protette sono arre in cui si protegge tutto e non si

protegge niente, specie in pericolo nel Mediterraneo non ce ne sono se ci eccettua la foca
monaca che non è più in pericolo perché non esiste più o se esiste nei Parchi greci addome-
sticata, ma c'è una grande differenza tra protezione e graduale addomesticamento. Questo è
il problema fondamentale, quindi quando si vogliono isitutire delle aree protette devono
avere un significato per la cultura, per creare un osservatorio dell'inquinamento, però la
protezione del mare non si può fare attraverso delle chiusure indiscriminate perché non ha
senso quello che conta è fare delle petroliere a doppio scafo, di fare controlli degli inquina-
menti della fascia costiera, di far sì che ci siano delle aree per la pesca a chiusura alterna,
conoscere dove si trovano le arre da proteggere dove c'è l'area di reclutamento e di riprodu-
 zione delle varie specie ittiche di interesse commerciale. Quando si chiude un area dopo
 due-tre anni è tutto tornato come prima l'ambiente marino ha una capacità di ripresa fortis-
 sima non si può paragonare ad un parco terrestre.

 TAIRA DI NORA
       Inoltre le aree marine protette non comprendono le linee di costa.

 SANDRA PIACENTE
  UNIVERSITÀDI MODENA E RECCIO EMILIA

       Volevo innanzitutto congratularmi con una giovane ricercatrice perché credo che adesso
 le nuove leve siano estremamente importanti. È chiaro che noi facciamo la ricerca, ma
 finora abbiamo fatto della cultura, cioè le nostre ricerche sono diventate un patrimonio
 comune? Credo di no, credo che una delle nostre grosse niancanz,eè stato quello di non far
 diventare le nostre ricerche patrimonio comune, specialmente di chi vive nelle aree dove
 noi facciamo ricerca. Ma i pescatori sono stati implicati, che ruolo hanno? Quindi credo che
 i l punto fondamentale sia questo: bisogna cambiare il punto di vista di quello che si è fatto
 finora. Si è parlato a lu~igodi parco, io credo che il parco, sono un geologo con una menta-
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