Page 10 - DiNora_Tunesi_2000
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ricordo 23 anni fa con il mio paricione mi sono immersa, mi è stato dato iin libricino di
 quello che dovevo fare e di qiiello che non dovevo fare. Volgio dire non è dobbiamo
 reinventare l'ombrello, nii rendo conto che ogni generazione deve fare le sue esperienze
 però riprendiamo un momento le esperienze già fatte. Ci sono delle esperienze consolidate
 poi mi fa paura, ma forse è stato solo un problema semantico quando viene usata la parola
 ricerca associata ai gestori e agli operatori turistici. La ricerca la fanno gli enti di ricerca e le
 università. Sono concetti conipletamente diversi, si fa uno stiidio, iin'analisi, nia non è la
 ricerca quella. La ricerca è dandata istituzionalmente agli enti di ricerca e alle universith iina
 volta per tutte ricerca non la fa Legambiente, non la fa il WWF, quelle sonoaltre attività che
 vengono fatte. Però facciamo estrema attenzione, io non mi voglio più trovare ad una riii-
 nione per il santuario dei cetacei in cui si alza una gentile fanciulla ma non può dire che il
 WWF fa ricerca, la ricerca è qualcosa di differente prendiamone coscienza iina volta per
 tutte.

 GIUSEPPE COGNETTI
       La prima cosa che hanno fatto al Ministero dell' Ambiente quando è cambiato il mini-

 stro è stata l'abolizione della Consulta del Mare, cioè prima c'era la Consulta del Mare che
 aveva il controllo di tutti questi problemi da iin punto di vista sia ambientalista ma anche
 produttivo, turismo ,pesca, operazioni in mare, portualità navigazione ect. È stata abolita
 quindi il controllo anche che poteva essere svolto non esiste più.

 TAIRA DI NORA
       Per quanto riguarda gli standard comportamentali siamo pienamente consapevoli che

esistono ovviameiite siamo un po' contrari alla trasposizione di standard comportamentali
usati in ambienti oceanici o di barriera corallina rispetto a standard comportamentali che
dovrebbero essere usati per la subacquea in ambienti di tipo mediterraneo che non presenta
barriere coralline. Esistono degli ottimi studi in questo proposito e codici comportamentali
elaborati e anche noi come istituto ci siamo inipeganti a diffondere quanto già è stato pro-
dotto a partire da una ricognizione dell'esistente. Quindi non è vero che non ne abbiamo
coscienza, ho detto solo che probabilmente la ricerca dovrebbe indirizzarsi anche a una
valutazione degli aspetti qualitativi del turismo e a vedere quanto impatto fa i l singolo e non
magari concentrare l'unica attenzione su dati di tipo numerico che alla fine indicano che ci
sono stati 15.000 presenze però ho idea che esse determinano più impatto di 10 presenze.
Per quanto riguarda poi il secondo aspetto, è ovvio che i soggetti istituzionalizzati per la
ricerca sono gli enti studi di ricerca e le università, quello a cui intendevo riferirmi che
ovvianiente non ho fatto nella maniera corretta è che il supporto e l'aiuto di operatori e di
enti gestori possono permettere di cogliere degli aspetti che alle visioni molto settoriali dei
ricercatori spesso sfuggono. Per quanto riguarda la Consulta Difesa Mare adesso è diventa-
to Servizio per la Difesa del Mare e la Consulta è stata sostitutita dalla Segreteria Tecnica
delle Aree Marine Protette ed è costituita da I O esperti, ha cambiato dizione perché c'è stato
un nuovo ordinamento del Ministero, adesso si chiama servizio e non più ispettorato. Fra
l'altro anche le competenze sono cambiante perché la Consulta era fatta soprattutto da pro-
fessori universitari, la segreteria Tecnica si rifà ad esperti anche in pianificazione come
architetti, ora professori universitari non ce ne sono.
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