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1. PREMESSA

   Attraverso la legge 979/1982 (artt. 25-31), in Italia sono state introdotte
le riserve naturali marine. Esse sono state così definite (art. 25): "Le riserve
naturali marine sono costituite da ambienti marini, dati dalle acque, dai
fondali e dai tratti di costa prospicienti che presentano un rilevante
interesse per le caratteristiche naturali, geomorfologiche, fisiche,
biochimiche con particolare riguardo alla flora e alla fauna marine e
costiere e per l’importanza scientifica, ecologica, culturale, educativa
ed economica che rivestono".

   Le leggi 979/82 e 394/91 hanno individuato 46 aree marine di
particolare valore naturalistico, ove condurre studi di fattibilità per le
eventuali successive istituzioni di riserve e parchi marini. Sono a tutt’oggi
istituite 16 Aree Marine Protette: Ustica, Miramare, Isole Tremiti, Isole
Ciclopi, Torre Guaceto, Capo Rizzuto, Isole Egadi, Penisola del Sinis-Isola
di Mal di Ventre, Isole di Ventotene e Santo Stefano, Porto Cesareo,
Punta Campanella, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Cinque Terre,
Portofino, Capo Carbonara e Secche di Tor Paterno.

   Successivamente altre due leggi hanno arricchito la lista delle future
aree protette marine italiane: la 344/97 ha aggiunto la zona costiera di
Torre del Cerrano e la 426/98 il santuario dei cetacei dell'Alto Tirreno-Mar
Ligure, per un totale quindi di 48 aree di reperimento. A queste aree si
affiancano poi i parchi nazionali dell'Arcipelago Toscano,
dell'Arcipelago della Maddalena e dell'Asinara, istituiti tra il 1996 e il 1997,
la cui tutela si estende anche alle zone marine prospicienti.

   Il mare protetto italiano ha così iniziato ad assumere una dimensione
più accettabile, anche se ancora modesta rispetto ai quasi 8.000 Km di
coste, 3 isole maggiori e 40 isole minori e una miriade di scogli e isolotti,

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