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che fanno dell'Italia una nazione geograficamente e storicamente
proiettata verso il mare.

La situazione attuale, a distanza di 19 anni dalla legge 979/82 sulla
difesa del mare e 10 dalla 394/91, la legge quadro sulle aree protette,
vede dunque 17 aree già istituite, di cui 6 nel febbraio 1998, oltre ai 3
parchi nazionali con estensione al mare prospiciente, ed ancora poche
di queste si possono considerare realtà operative.

La problematica delle riserve marine è uno degli argomenti di
maggiore rilevanza fra quelli associati alla gestione dell'ambiente marino
e in particolare della fascia costiera, spesso accompagnata da aspre
polemiche e contrasti accesi, che hanno visto l’iniziale rifiuto di ampie
fasce della popolazione all’insediamento delle aree protette.

Ciò che essenzialmente ha scatenato i contrasti ed ha ostacolato il
“decollo” del Sistema delle aree protette è stato il mancato consenso e
coinvolgimento, già a partire dalle trattative preliminari, delle parti sociali
presenti sul territorio - che costituisce invece un passo fondamentale
affinché la conservazione dell’ambiente e le attività produttive che in
esso sono insediate trovino un equilibrio - per definire uno sviluppo
diverso, cioè sostenibile.

Quando si è preso atto di questo è stato possibile “rivisitare”
l’impostazione del sistema, avviando un vero dialogo tra le parti e
coinvolgendo in maniera fattiva le componenti socio-economiche
territoriali interessate, di cui la pesca è senz’altro un elemento portante:
in questo modo potranno essere garantite sia la tutela delle ricchezze
ambientali, sia il rispetto dei primari bisogni esistenziali, quali il lavoro.

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