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Area Protetta Marina di Tavolara - Punta Coda Cavallo

Anno di istituzione: 1997                                        tive difficoltà di accedere alle cime, ha permesso la conser-
Superficie totale (ettari): 15091                                vazione di alcune rare specie botaniche come il giglio
                                                                 marino di Sardegna, l’alisso di Tavolara, alcune specie di
L’isola di Tavolara si trova a poca distanza dalla costa nord-   limonio ed elicrisi. Nei ripidi valloni vivono le famose capre
orientale sarda compresa tra Olbia e San Teodoro. Nella          dai denti d’oro, una specie rinselvatichita, e sulle falesie a
parte più a sud di questo tratto di costa si protende verso il   strapiombo sul mare nidificano il falco pellegrino, il falco
mare il promontorio di Capo Coda Cavallo. L’isola di Tavo-       della regina, il gabbiano corso, il marangone dal ciuffo e
lara spicca per la sua mole e per le sue pareti scoscese e       l’uccello delle tempeste.
inaccessibili che s’innalzano verticali dall’acqua. Solo la
punta meridionale dell’isola è accessibile; il resto ha l’a-     L’Ente di Gestione nonostante ripetute richieste e
spetto di una impervia montagna rocciosa, aspra, brulla e        solleciti non ha trasmesso i dati e le informazioni
con pareti a strapiombo sul mare. Per la presenza di una         richieste per il check up.
base NATO gran parte dell’isola è off-limits, con accesso
interdetto sia da mare che da terra. Questo, oltre alle ogget-

Area Protetta Marina di Capo Carbonara

Anno di istituzione: 1998                                        Serpentara e dei Cavoli. Il nome di quest’ultima, dal campi-
Superficie totale (ettari): 8857                                 danese kavurus, cioè gambero, testimonia come la zona sia
                                                                 ricca di vita animale. Sui fondali rocciosi e generalmente
Il promontorio granitico di Capo Carbonara è l’estrema pro-      ripidi, tra gli scogli, vivono infatti gamberi, aragoste, polpi e
paggine sud-orientale della Sardegna. Il promontorio             lupicanti. Elevato anche il numero delle specie ittiche:
chiude a oriente l’ampio golfo di Carbonara e si trova di        labridi, cefali, occhiate e murene. Più in profondità si tro-
fronte all’isola dei Cavoli. Nell’area la vegetazione è abba-    vano saraghi, corvine, cernie, dentici e anche qualche ric-
stanza scarsa, con lembi degradati di macchia e boscaglia        ciola grigio-azzurra.
a pistacchi e ginepri. I rimboschimenti a pini, acacie ed
eucalipti in parte hanno sostituito la macchia a ginepro coc-    L’Ente di Gestione nonostante ripetute richieste e
colone. Da segnalare la berta minore che nidifica sull’isola     solleciti non ha trasmesso i dati e le informazioni
dei Cavoli. L’ambiente marino comprende i fondali sabbiosi       richieste per il check up.
e rocciosi della costa oltre a quelli delle magnifiche isole di

Santuario dei Cetacei

Supeficie totale: 84000 km?                                      vengono osservate durante tutto il corso dell’anno: delfino        Italia dei Parchi - LXXXIII
                                                                 striato, delfino comune, tursiope, grampo, globicefalo, bale-
L’area protetta si trova all’interno del bacino sardo-corso-     nottera comune e capodoglio. La diversità biologica del
ligure-provenzale e copre circa 84000 km?. I confini del         bacino è aumentata anche dalle numerose specie di uccelli
Santuario Pelagico Internazionale sono: da Capo Falcone          marini regolarmente presenti come la berta minore, la berta
(Sardegna) a Hyère (Francia); da Capo Ferro (Sardegna)           maggiore, il gabbiano corso e il marangone dal ciuffo.
alle foci del Chiarone (Lazio). Le ricerche scientifiche rive-
lano una ricchezza di popolazioni di cetacei, ma anche di        L’area marina protetta del Santuario dei Cetacei
pesci ed altri organismi. Qui il numero di cetacei è da due a    non è stata oggetto del check up.
quattro volte superiore a quello presente nel resto del Medi-
terraneo. Anche la biodiversità è elevatissima: nel Mediter-
raneo occidentale vivono ben 13 specie di cetacei. Tra que-
ste almeno 7 sono considerate regolari o permanenti poiché
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