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attenzione n. 26 - IV patrimonio naturale deve dipendere dalla sua conserva- vità venatoria, determina nell’ambito dei gruppi, una
zione, e non viceversa. Se in tal senso la finalità dello svi- situazione continua di stress, che induce gli animali a
luppo economico - sociale dei territori protetti può essere spendere maggiori energie per spostarsi e fuggire e che,
condivisa, appare incomprensibile l’assenza nel testo del contemporaneamente, tende a far diminuire in modo sen-
DDL di ogni riferimento alle Società e Cooperative nel set- sibile il tempo che essi possono dedicare ad alimentarsi.
tore dei servizi ed alle organizzazioni del terzo settore, (…) Questo fenomeno è assai grave in situazioni o
soggetti che più di altri hanno saputo cogliere in questi periodi in cui gli animali sono debilitati o hanno l’assoluta
anni le opportunità di sviluppo economico e sociale necessità di iperalimentarsi per accumulare energie che
offerte dalle aree naturali protette. permettano loro di affrontare il viaggio di migrazione. E’
inoltre necessario sottolineare che l’attività venatoria pro-
Caccia nei parchi, liberi di sparare tratta troppo a lungo non influenza in maniera negativa
alla natura protetta d’Italia solo le specie oggetto di caccia, ma anche attraverso il
Il testo della Proposta di legge d’iniziativa dei deputati disturbo, diverse specie non cacciabili che frequentano gli
Brusco e altri “Modifiche alle leggi 6 dicembre 1991, stressi ambienti, e può essere considerata un fattore limi-
n.394 e 11 febbraio 1992, n.157, in materia di attività tante della possibilità di colonizzazione di nuovi territori
venatoria nelle aree naturali protette” (A.C. n.1592), pre- da parte di specie migratrici pioniere” (“Rapporto tra atti-
vede l’abrogazione del divieto di attività venatoria nelle vità venatoria e disturbo per la fauna selvatica”, in :”Cac-
aree protette e la modifica di alcune norme della Legge cia in Europa” Mondadori,1993). Volere infine includere
quadro sulle aree protette. I contenuti della proposta di l’attività venatoria tra gli usi, i costumi, le consuetudini e
legge Brusco erano stati recepiti dall’articolo 7 del DDL le attività tradizionali delle popolazioni residenti sul terri-
1798 per la delega al Governo. Il WWF Italia ha già torio che l’area naturale protetta dovrebbe valorizzare
presentato nel marzo 2002 alla Commissione Ambiente con il proprio regolamento è anacronistico e palesemente
della Camera dei Deputati, presso cui la PdL era in dis- in contrasto con le finalità istitutive delle stesse aree natu-
cussione, un documento di osservazioni, con la richiesta rali protette.
di totale reiezione della proposta. Allo stesso modo era Le modifiche che si vorrebbero introdurre con la proposta
stata chiesta la soppressione dell’intero art.7 del DDL di legge Brusco ridurrebbero i nostri Parchi e Riserve
1798, nella convinzione che l’attività venatoria resta naturali alle sole aree qualificate come “riserve naturali
comunque sempre incompatibile con le finalità di conser- integrali”, aree oggi limitate sia per numero che per
vazione del patrimonio naturale delle aree naturali pro- estensione territoriale ed individuabili inoltre solo con la
tette. L’articolo 7 è stato cancellato nella recente discus- redazione del piano del parco , che prevede la zonizza-
sione del testo in Commissione, mentre resta inalterato il zione del territorio protetto con vincoli diversificati. Le
pericolo dovuto alla proposta di “Legge Brusco”. La modifiche proposte, ridurrebbero le attuali aree ricom-
vigente normativa in tema di attività venatoria ed aree prese nei Parchi ad aree contigue di riserve naturali inte-
protette, coerentemente con tali finalità, stabilisce il grali di ridottissima estensione, vanificando ogni serio
divieto di svolgimento dell’attività venatoria nelle aree programma di conservazione per specie animali che
protette, sia nazionali sia regionali, ed il divieto è accom- richiedono adeguate estensioni territoriali prive di interfe-
pagnato da sanzioni penalmente rilevanti. L’attuale nor- renze antropiche ad elevato impatto diretto e indiretto,
mativa inoltre già prevede la possibilità di fare ricorso ad come l’attività venatoria. L’approvazione della proposta
“eventuali prelievi faunistici ed eventuali abbattimenti di legge si tradurrebbe in una generalizzata riperimetra-
selettivi, necessari per ricomporre squilibri ecologici zione di tutte le aree naturali protette per quanto riguarda
accertati dall’ente parco” sia nei Parchi nazionali sia nei l’attività venatoria, trasformando di fatto parchi e riserve
Parchi e nelle Riserve regionali (L.394/91, art.11, naturali in ambiti territoriali di caccia riservati ai soli cac-
comma 4; art.22, comma 6).Va comunque chiarito che i ciatori residenti.
prelievi e gli abbattimenti selettivi hanno motivo di esi- Alcuni emendamenti, proposti dagli stessi parlamentari
stere in un’area naturale protetta esclusivamente come firmatari della PdL, introducono nuovi criteri per la riperi-
fatto occasionale ed eccezionale, giustificato da una reale metrazione dei parchi e la gestione dell’attività venatoria,
emergenza riguardante uno specifico squilibrio ecolo- lasciando però inalterato l’inaccettabile obiettivo dell’a-
gico, causato dalla presenza di un eccessivo numero di pertura alla caccia delle nostre aree naturali protette.
animali di una determinata specie.
La difesa ad oltranza del divieto di caccia nelle aree natu- Parchi per la conservazione
rali protette da parte del WWF Italia non è dettato da Se non subirà sostanziali modifiche, accogliendo non solo
motivazioni ideologiche ma da oggettive motivazioni giu- le osservazioni critiche del WWF Italia ma dello stesso
ridiche e scientifiche, che sono state ampiamente descritte mondo dei Parchi, presentate attraverso un documento
e motivate in diverse pronunce della Corte Costituzionale della Federazione Italiana Parchi e Riserve Naturali che
ed in relazioni e pareri di Enti ed Istituti di ricerca scienti- considera assolutamente inaccettabile l’attuale testo in
fica. Per Mario Spagnesi, Direttore dell’Istituto Nazionale discussione, il DDL di delega al Governo per il riordino
per la Fauna Selvatica “l’attività venatoria, per la sua della legislazione in materia ambientale ci consegnerà
stessa natura, costituisce sempre una causa di disturbo per il futuro Parchi snaturati nella loro finalità e nel loro
più o meno rilevante per la fauna e in molti casi può con- valore. Ciò che preoccupa maggiormente è il silenzio del
dizionare lo status e la dinamica in maniera indipendente Ministro dell’Ambiente su questi indirizzi e linee guida del
dall’entità del prelievo. (…) Il disturbo arrecato dall’atti- DDL, che rappresentano di fatto una radicale riforma dei