Page 96 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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               de portata, maggiori percorrenze  compensate da un rendimento enorme-
               mente maggiore.
                   I  nostri pescatori, fino  ad  oggi,  hanno sfruttato,  si suol  dire,  alcuni
               banchi ben  noti; oltre a banchi nuovi, il comandante Abbate ha accerta-
               to che i  pescatori hanno sfruttato in realtà non 1 banchi, ma le vette dei
               banchi, mentre l'intera superficie  dei  banchi  già noti  è  pescosa:  occor-
               rono solo attrezzi per maggiori profondità  (lampade) e,  specialmente, re-
               ti di Nylon per neutralizzare certi effetti delle correnti.
                   A tutto ciò  si  può  arrivare solo  demolendo  una parte  della  vecchia
               flottiglia e  ricostruendo nuovi natanti forniti  di nuovi mezzi.
                   Per quanto  riguarda l'industria conserviera,  è  evidente  che  essa a-
               vrebbe,  da  una maggiore  produttività della  pesca e  quindi dai  costi mi-
               nori,  vantaggi non minori di quelli  conseguiti dai pescatori.  Ma  è  anche
               evidente,  a  chi si  informi  dell'andamento  delle  aziende e  dell'andamen-
               to delle  vendite,  che il nostro prodotto, preglatissimo  per qualità  (sotto
               sale o  sott'olio non importa)  è  poi deprezzato  per  la inefficienza  della
               presentazione. Manca infatti, del tutto, una rete commerciale propria al-
               l'industria conserviera,  la quale  deve  avvalersi,  per lo  più,  di  grossisti  i
               quali,  In definitiva, sono i  soli  a  trarre un reale  utile dal commercio del
               pesce conservato.
                   Standardizzazione  della  produzione,  presentazione  gradevole  anche
               all'occhio del  cliente, immissione sul mercato di nuovi prodotti ittici con-
               ~ervati, rete  commerciale  propria ....  tutto  questo  può  essere  conseguito
               solo  da  un  forte  Consorzio  fra  Conservieri  Ittici.  E'  inutile  abbassare  i
               nostri costi fino  al limite o, nel  migliore dei casi,  sot~o il limite dei costi
               esteri, se poi il vantaggio reale deve  rimanere  al  grossisti  commerciali  e
               non al nostri lavoratori ed  ai nostri  industriali.  L'importazione  di  pesce
               estero può essere automaticamente neutralizzata e poi annullata dai no-
               stri  costi di concorrenza;  ma  tutto  sarà inutile se poi  il  collocamento
               della nostra produzione sarà in altre mani.
                   I  grandi centri di smercio della nostra produzione sono alcune gran-
               di città  del Nord  e del Centro:  un singolo privato non  può, ma un Con-
               sorzio può, come fece  la Genepesca, istituire due o tre negozi per la ven-
               dita diretta, uno in ognuna delle grandi città che risultano maggiori con-
               sumatrici di pesce conservato.
                   Sappiamo che  l'idea del Consorzio non è  popolare fra gl'industriali e
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