Page 94 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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gli ha consentito di provvedere efficacemente, conosce tale situazione; se
non altro perchè l'opera coraggiosa ed innovatrice dell'Assessorato alla
Pesca ha avuto una notevole ripercussione alla Camera dei Deputati dove,
in sede di Relazione al Bilancio Preventivo del Ministero della Marina
Mercantile per l'esercizio 1952-1953, l'On. Petrucci dedicava lunghe pa-
·gine alla Pesca Siciliana, all'opera della Regione ed alle necessità dei por-
ti pescherecci di Mazara, Sciacca, Porticello, Terrasini, Termini, Cefalù,
Castellammare, Isola delle Femmine, Mondello, Sant'Erasmo, Licata,Por-
to Empedocle, Marettimo, Giardini-Taormina.
La Regione Siciliana con i suoi mezzi e nell'ambito delle limitate po-
testà che le sono proprie, ha fatto quanto poteva; la Legge n. 50 del 24
ottobre 1952 ha concesso, per quattro anni, 250 milioni all'anno in favo-
re della pesca; sono state aiutate e potenziate cooperative; sono stati for-
niti moltissimi motopescherecci di radiotelefono, costituendo una rete
di stazioni costiere della S.I.R.M.; è stata favorita l'lstallazione di mezzi
di bordo moderni.
Tuttavia i problemi della pesca sic111ana sono ancora ben lontani dal-
l'esser risolti e vogliamo, a modo di conclusione, elencarli di nuovo.
Sotto 11 profilo strettamente e puramente economico 11 problema so-
ciale emerso attraverso la crisi si risolve in un modo solo: con la ricon-
verslone, cioè, del troppi pescatori verso altre attività. Sotto il profilo
pratico ciò non è, evidentemente, possibile; è tuttavia necessario, tutte le
volte che si parla di problema sociale connesso con la pesca e con la mo-
topesca, ricordare che lo sviluppo enorme della motopesca nel dopoguer-
ra fu una manifestazione quasi patologica dell'economia regionale, che
aggravò gli aspetti di quel fenomeno, tipicamente diffuso nelle isole me-
diterranee, della monoproduzione: per un momento la sola attività pe-
schereccia fu sufficiente ad assicurare la vita di intere famiglie: oggi
non lo è più, ma d'altra parte gli addetti alla motopesca, in ciò confor-
tati anche da cognegni esterni, non sono più disposti a ritornare a più
vecchi, più modesti, ma più sani metodi di vita. Ne consegue logic~>men
te che ogni provvidenza in favore dei pescatori non deve avere soltanto
un aspetto sindacale e protettivo, ma anche educativo affinchè - data
la situazione di fatto quale è - la categoria venga corretta e sorretta,
non resa parassita di una legislazione sociale. Non è giusto, non è equo,
non è umano che un pescatore debba guadagnare solo lire 10.000 al me-