Page 89 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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            eU  grossi  stabllimenti  conservieri  e  circa  300  milioni  di  franchi  di  ca-
            pitali,  che  è  sorta durante  ed  immediatamente dopo  la Guerra  ed  oggi
            esporta prodotti ittici  conservati persino in Francia, laddove  la Tunisia
            fino  al  1939  era  una forte  importatrice.
               Cosi  che,  eventualmente,  i  Francesi  potrebbero  vedere  dì buon  gra-
            do i pescatori siciliani, ma non i Tunisini o i Franco-Tunisini.
               Invero,  per quanto  si  vocifera,  la Tunisia  accorderebbe  permessi  di
            pesca  a  condizioni  determinate:  sbarco  del  pescato  in  Tunisia,  equi-
            paggi  misti  di  Tunisini  e  Siciliani,  bandiera  Tunisina  sui  natanti:  in
            altre  parole,  la  Tunisia  vorrebbe  costituire  una  flottiglia  ed  un'attrez-
            zatura che non  possiede:  vorrebbe  sopratutto formare  propri  equipaggi
            da  pesca  abili  quanto  quelli  siciliani.  Per  quali  ragioni  la  Tunisia  non
            cerchi  di  attirare equipaggi  baschi  o  brettoni  o  francesi  in  genere,  abi-
            li quanto i nostri,  è  questione che non ci interessa;  teniamo  solo  a  sot-
            tolineare  che  quanto  abbiamo  riferito  apprendiamo  non  da  documenti
            ufficiali  ma  da  industriali,  da  capi-barca  e  da  capi-pesca  che  hanno
            frequenti  contatti  con  la  Tunisia.  Poniamo  poi  l'accento  sul  fatto  che
            lo  sviluppo  di  una  concorrente  industria  peschereccia  e  conserviera  in
            Tunisia  non  è  stato  affatto  seguito  e  studiato in  Sicilia;  che  molti pe-
            scatori  e,  persino,  industriali,  ne sono  all'oscuro;  che  noi  stessi  ne  sia-
            mo  al  corrente  attraverso  un articolo  pubblicato  dalla  «Dépeche  Tuni-
            sienne>;  mentre  era  ed  è  uno  sviluppo  che  occorre  sorvegliare  atten-
            tamente.
                Non  sì  tratta  di  nazìonalismi  ma  della  opportuna  vigilanza  di  un
            gruppo industriale sugli sviluppi del gruppo concorrente:  questione eco-
            nomica -lavoro, produzione,  commercio -  e  non politica.
                Dopo  un  discreto  accenno  agli  assegni  familiari  a  favore  dei  pe-
            scatori  ed  alle  cooperative,  l'oratore  proseguiva:  «La  situazione  è  an-
            cora  più  grave  di  quella  segnalata  dalla  relazione  di  maggioranza,  per
            la  solita  ostilità  di  determinati  ambienti  economici  ed  industriali  del
            Nord  Italia,  verso  quelle  che  sono  le  esigenze  della  nostra  Sicilia  e  per
            la  solita  incomprensione  degli  ambienti  romani  verso  il Mezzogiorno,
            del quale la nostra Isola  è  parte tanto importante.
                «Recentemente sono stato a  Roma  per trattare altri problemi stret-
            tamente  inerenti  alla  pesca  ed  ho  appreso  per  caso  che,  all'insaputa
            degli  esponenti  della  classe  conserviera  siciliana,  sono  stati  già  stipu-
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