Page 85 - LA PESCA NELLA PROVINCIA DI TRAPANI
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divide fra la terra e la pesca. Cosi a Pantelleria dove (il Braudel è in-
formato da vecchia bibliografia) la pesca si aggiunge ai vigneti, ai frut-
teti, all'allevamento di una razza di muli... Saggia formula di vita, re-
siduo delle vecchie assise mediterranee che associavano le magre ri-
sorse della terra alle magre risorse del mare. Se la formula oggi viene
rotta, ne nascono drammi sociali: i pescatori greci della regione del
Pello, sempre più esclusivamente legati al mare, devono rinunziare al
giardino ed alla casetta, trasportare la famiglia nel quartiere del por-
to. Ma estratti dal quadro della loro antica vita equilibrata, vanno ad
ingrossare le falange dei bracconieri del mare che pescano soltanto con
la dinamite. Perchè il mare, generalmente, non è abbastanza ricco da
far vivere, da solo, il suo uomo».
Parole molto savie: quando si pensi che la media italiana è di q. 10
e la media siciliana di q. 14 di pescato per Kmq. della platea nel 1947,
quando la media generale del Mare del Nord (ben più esteso dei 1404
Kmq. della platea ligure, avendo una platea continentale superiore ai
600 Km di lunghezza) è di 35 quintali per chilometro quadrato.
Della pesca siciliana si è discusso molto, da alcuni anni in qua:
sui giornali, in appositi congressi, all'Assemblea Regionale. Le discus-
sioni sono servite almeno a puntualizzare qualche problema; è emersa
persirlo una divergenza d'interessi tra la Sicilia Orientale (che nel 1948,
a Siraçusa, chiedeva nuovi motopescherecci) e la Sicilia Occidentale (che
opponeva la stasi forzosa di molti suoi natanti). Delle molte discussioni
una parte soltanto è economicamente valida: una parte non indiffe-
rente è stata demagogia o politica, non sempre aderente alla realtà;
un'altra parte è stata dedicata a problemi sociali che, con la loro tra-
gica immanenza, sono capaci di turbare i più sereni convegni ed in-
durre persone anche competenti a formulazioni di cui poi non possono
assicur!l-re la realizzazione. E' accaduto più d'una volta, anche in ma-
teria di pesca, che si avverasse l'arguta frase di Giuseppe Alpino: co-
loro che parlano di cose sociali «si prendono gli applausi delle folle con
la patetica descrizione di miserie e bisogni e reclamando a gran voce
leggi e interventi, ma subito dopo passano il conto agli economisti e
lasciano ad essi il compito ingrato e impopolare di dire che tante cose
non si possono fare ... :..