Page 7 - La_Sicilia_delle_tonnare
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La torre presenta due elevazioni. Il piano terra è caratterizzato da una volta a botte. I ricercatori, però,
Mazzarella e Zanca, ipotizzano un’originaria funzione di cisterna dei locali. Le varie porte d’ingresso alla
torre (oggi se ne usa uno interno che apre al primo piano della torre) sono segnate da feritoie, utilizzate per il
controllo dell’accesso. Si raggiunge il tetto tramite una scala in pietra incastonata nei muri perimetrali.
Tuttavia, la rorre, nel 1867, fu inserita in un elenco di strutture militari da dismettere.
Terminata la funzione militare, nel Novecento, per alcuni decenni la tonnara continuò ad operare.
Scoppiata la seconda guerra mondiale, fu adibita a difesa aerea, con l’installazione di mitragliatrici e
cannoni antiaerei. Fu rinforzata con muri in cemento armato e nelle vicinanze fi, addirittura, costruito un
bunker.
Terminata l’emergenza della guerra, la tonnara dell’Ursa fu dismessa ed abbandonata. Solo negli
anni novanta (dal 1990 al 1992) furono eseguiti, dalla Soprintendenza di Palermo, lavori di restauro
dell’intero complesso, diretti. L’intervento fu diretto dall’architetto, Pietro Giannola.
Nel 2004, è stato presentato un progetto di riutilizzo della tonnara, proposto dall'Associazione Mare
Vivo. Esso prevedeva la collocazione nella struttura di un polo tecnico per lo studio dell’ambiente marino.
L’idea non ebbe seguito. Uguale destino ebbe la proposta di Legambiente, del 2006, di insediarvi un museo
delle Torri Costiere siciliane.
Il Comune di Cinisi, attualmente, nella speranza di una decisione forte e del suo effettivo
finanziamento, affitta gli ambienti a cooperative locali, che li utilizzano, soprattutto, per iniziative giovanili,
spettacoli e discoteca all’aperto nel periodo estivo.
Lo stabilimento di San Cusumano visto da
Pizzolungo
Civa61
Foto da Wikimedia Commons
Sul lungomare di Trapani, dalla parte di Erice, è posizionata quello che una volta era il complesso
delle Tonnare riunite di San Giuliano Palazzo e San Cusumano. La tonnara di San Giuliano nacque nel XVII
secolo, anticipando quella di Favignana. Era localizzata su Punta Tipa. La tonnara nei secoli passò più volte
in mani diverse: dai conti Fardella alla famiglia romana dei Borghese, dai Serraino fino ai Tipa.
Agli inizi del Novecento, nuovi edifici furono costruiti sui precedenti della tonnara di San Giuliano.
L’antica area divenne la sede della nuova Tonnara di San Cusumano. Quest’ultima, inoltre, rilevò i diritti di
pesca nell’area settentrionale di Trapani, detenuti dalla precedente tonnara.
Se la struttura di San Giuliano fu la prima nel trapanese, ad essa si assommarono le tonnare di San
Cusumano, di Bonagia e dell’isola di Formica, a parte la già presente tonnara di Favignana.
La relativa lavorazione del pescato nelle piccole aziende di Trapani, entrarono in crisi economica nei
trascorsi anni settanta
Nel 1975, l'imprenditore trapanese Nino Castiglione, già proprietario di San Cusumano, acquistò
anche le tonnare di San Giuliano e Bonagia. Tutte furono riunite sotto il marchio “Tonnare di Bonagia e
Sancusumano”, cambiato poi in Nino Castiglione srl.