Page 6 - Lentini_mattanza
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NOTE

                            ·           ·    d'  d     ·  F  M  Leone  e  P  Anelli.  conser-
            (1)  Si  tratta  in  parucolare  delle  m mute   1  ue  nota l,   ·   .'   .   ·   •
      vate  presso  l'Archivio  di  Stato  di  Palermo  (d'ora  in  poi  A.S.P.)  cu1  questa  nccrca  ha  fatto  nfe-
       rimento.                               .                          07   12·4·1811
            e)  A.S.P.,  Atti  del  notaio  Francesco  Mana  Leone,  reg.  24368,  cc.  603r.-6  _r.,   .   :
            e)  F.  c.  D'AMICO,  Osservazioni  pralicbe  intomo  alla  pesca,  corso  c _c~t~/1111110  dt.•  /~1111:·.
                                                                                   11
       Messina  1816,  ampiamente  ripreso  in  O.  CANCILA,  Aspetti  di  tm  mercato  srCtlrano.  Trapam  . "
       secoli  XVII-XIX,  Caltanissetta-Roma,  1972,  pp.  135  c  sgg.  Nelle  tonnare  del  trapanesc.  ctur·
       me  di  non  meno  di  60  lavoranti  erano  dirette  da  due  rajsi.
            ( 4 )  Si  veda  in  proposito  E.  GuGGINO  e  G.  PAGANO,  La  maltanza,  Palermo  1977. che  riassu·
       me   risultati  di  una  ricerca  sul  campo  condotta  a  Favignana.
             (s)  A.S.P.,  Atti  del  notaio  Pietro  Anelli,  reg.  44158,  cc.  705r.·713r.,  25-10·1808.
             ( )  A.S.P.,  F.  M.  Leone,  rcg.  24368,  cc.  603r. · 607r.,  12-4·1811.
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             n «Giuseppe  Di  Marco  fallcgnamc  di  mare  c  Gaetano  Corrao  maestro  calafataro ( ... ),
       promettono  e  si  sono  obbligati  ed  obbligano  a  don  Giuseppe  Barbaro  qual  gabellato  della  Ton-
        nara  della  Vergine  Maria  per  la  imminente  pcscaggione  dell'anno  corrente  1811 ( ... )  appron-
        tare  tutto  quello  e  quanto  il  detto  Barbaro  col  detto  nome  è  obbligato  approntare  a  fare  per
       rannualità  dell'intiero  apparato  delle  barche  di  detta  tonnara  con  mettere  tutta  quella  pece,
        stoppa,  chiodi  d'ogni  sorta,  sego,  dilature,  pentole,  lanatc  c  tutt'altro  che  forse  bisognerà
        come  anche  fare  tutti  quei  benfatti  abbisogneranno  per  conto  del  proprietario  di  detta  ton-
        nara  ( ... ) »,  A.S.P.,  F.  M.  Leone,  reg.  24368,  cc.  316r.- 317v.,  19-3-1811.
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             ( )  Mastro  Francesco  di  Blasi  «barbiera •>  si  obbligava  nei  confronti  del  gabellato  a
        svolgere  la  sua  attività  due  volte  la  settimana,  dentro  la  tonnara,  per  complessive  onze  3
        (A.S.P.,  F.  M.  Leone,  reg.  24359,  c.  436r.  e  v.,  19 4-1809).
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             (  )  I  maestri  « bottari »  Giuseppe  Leonardo,  Giovanni  Lo  Monaco  e  Francesco  Pala·
        ganò  s'impegnavano  a  prestare  la  propria  opera  fino  al  termine  della  pt.>scal!.ionc  per  2  tarì  al
        giorno  ciascuno  e  inoltre  « ( ... )  una  parte  e  mezza  per  uno  di  baglio,  come  anche  onze  una
        per  ogni  seicento  quintali  che  si  pescherà  di  lordo,  il  cinque  per  cento  di  cozzi  per  ogni  cento
        barrili  che  si  saleranno,  franchi  ai  medesimi  ed  ai  fanti  e  capi  mastri  con  doversi  fare  duodeci
        parti  colla  palla  dentro,  per  lo  scamale  il due  e  mezzo  per  cento  da  dividersi  il  terzo  ogni  cen-
        to  barili  di  sorra  che  si  salerà  e  timpagnerà  il  tutto  come  suole  praticarsi  in  detta  tonnara
        al  capo  mastro  e  due  terze  parti  ai  mastri  e  fanti  come  anche  il  proceduto  di  onze  due  per
         tonnara  di  patto»,  A.S.P.,  F.  M.  Leone,  reg.  24359,  cc.  460v.-461v.,  24-4-1809.
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              (' )  «Salvatore  Oliveri  di  Palermo ( ... )  si  è  obbligato  ed  obbliga  a  don  Giuseppe  Bar·
         baro( ... )  durante  il  tempo  di  detta  pescagionc  sino  al  ritorno  di  detta  chiurma  e  dare  acqua
         a  tutta  la  gente  di  essa  tonnara  e  specialmente  ai  padroni  della  stessa  e  fare  tutto  ciò  li  sarà
         ordinato  dal  detto  Barbaro  tanto  per  detta  tonnara  che  per  Palermo,  senza  potersi  opporre
         e  non  mancare  altrimenti.  E  questo  per  la  mercede  di  onze  cinque  e  tarl  venti  di  denaro  di
         patto»,  A.S.P.,  F.  M.  Leone,  reg.  24368,  c.  541r.  c  v.,  7-4-1811.
          .    (")  « Giuse~pe Arculeo  di  Giovanni( ... )  si  è  obbligato( ... )  mantenere  per  tutto  il  corso
         dt  su~detta. pesca  1~  detta. to?nara  l_a  taverna  aperta  e  somministrare  a  tutti  gl'individui  della
         medes1ma  h  seguenu  gener1  a1  prezzt  e  nella  maniera  come  qui  sotto  E   ·   ·1
                      .  .                                        .   pnmo  1  pane  mareno
         al  peso  e  ~ond1z1one  cor~e  corre  nelle_  piazze  di  questa  città  di  Palermo  coll'obbligo  però  di
         mantenere  11  pane  fino  dl  quello  che  Sl  vende  nel  piano  del  Garraffello  sott  s  r   -
         vizio  de'  padroni  di  detta  tonnara.  Il  vino  deve  essere  buono  e  fuor·l  q o l  per mgda.fper  scdr
                                                                        ua unque   1 etto  a
          venderlo  al  prezzo  ed  a  tenore  delle  compre  che  farà  il  detto  Arculeo   ·
            .      .                                                  con  compensarsi  pure
         ogm  sorta  d1  spese  che  accorreranno  per  le  suddette  compere  con  potere   1·   d
         d'          .,   .              .                             semp tcemente  go  ere
          l  un  soprappm  d1  onze  una  e  tarì  set  a  botte  per  raggione  di  vendita  coll'   ,
                                                                          espressa  pero  con·
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