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in Sicilia in estate-autunno. Fontana et al.  (2005) riportano un dato di Lam-
           pedusa, riferito a Dubrony (1878), sub R.  brisouti, attuale sinonimo di R. an-
           nulata; il fatto che l'Autore non abbia citato nell'isola la Pterolepis pedata, cer-
           tamente frequente e ben diffusa, e che durante ricerche intensive nell'isola non
           sia mai stata ritrovata R. annulata, mi fa sospettare che Dubrony abbia potuto
           confonderla con P. pedata.


              Rhacocleis neglecta A. Costa, 1863
              Catania (Riggio e Pajno, 1886-87); Catania (Krauss,  1887); Catania, Fon-
           tanamurata, Torr. Catarratti, Torr. Lottomolino, Colle S. Rizzo (Ramme, 1927);
           Lipari (Failla et al.,  1973); Adrano, Alcara Li Fusi, Lago Ancipa, M. Anten-
           nammare, Antillo, M . Castellazzo, M . Colombo, Fantina, P.lla di Femmina
           Morta, Fiumedinisi, Floresta, Fondachelli, Fornazzo, Santa Lucia del Mela,
           Gesso, Fiumara di Agrò, Linguaglossa, Bosco di Malabotta, Mandanici, P.lla
           Mandrazzi, Montalbano Elicona, Motta di Camastra, Pizzo Castellano, Rocca
           di Novara, Pedara, Piazza Armerina, P.lla Cerasa, Priolo, Randazzo, Rovittello,
           San Fratello, San Giovanni Galermo, Fondachelli, Santa Lucia del Mela, Scil-
           lato, Poggio Tornitore, Villafranca Tirrena, Villarosa (Fontana et al., 2005).
              Specie distribuita prevalentemente in Italia ed isole (la località tipica è in Cala-
           bria), abbastanza comune e diffusa in Sicilia, ove ha fenologia estivo-autunnale.


              Ctenodecticus siculus (Ramme, 1927)
              Balestrate (Ramme, 1927, sub Hemictenodecticus siculus); Partinico, Bale-
           strate, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo (C. Feto), M . Cofano (Cala Bugu-
           tu), Selinunte, M. Genuardo, Ficuzza, Scillato (F. Imera), Lago di Pergusa, Bo-
           sco di Santo Pietro, Palazzolo Acreide (Pianetti), Noto (San Marco, Bauli),
           Vendicari (Galvagni, 1990); Saline di Trapani (Massa et al., 2006).
              È specie piuttosto scarsa, che sfugge facilmente all'osservazione per le sue pic-
           cole dimensioni; l'ho trovata abbastanza regolare lungo la costa Trapanese (isola
           Lunga dello Stagno ne inclusa, ove ho rinvenuto un ginandromorfo: Massa, 20 l Oh).
              Nota. Galvagni (1990) considera la specie Ctenodecticus bolivariTargioni-Toz-
           zetti rappresentata da tre sottospecie, quella tipica di Sardegna,  C  bolivari sicu-
           lusdi Sicilia e C  bolivari africanusGalvagni di Tunisia, ritenendo che le differenze
           tra C  bolivari e C siculus, proposte da Rarnme (1927), possano rientrare nella
           variabilità intraspecifica. Inoltre l'Autore fornisce una possibile interpretazione
           dell'attuale distribuzione delle specie del gen.  Ctenodecticus con gli spostamenti
           delle placche tirreniche mioceniche; queste, pur ospitando fauna, certamente nel-

           l'arco di tanti milioni di anni furono sommerse dal mare a più riprese e di conse-
           guenza l'ipotesi ((tirreni  ca'' dell'attuale distribuzione del genere non sembra plau-

           sibile.  Poiché, su serie di esemplari raccolti in Sicilia, ho osservato una certa
           costanza nella forma della placca sottogenitale femminile, che risulta abbastanza



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